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Secchiamogli i pozzi

Creato il 26 ottobre 2012 da Lucas
Quello che perfettamente scrive Leonardo l'ho pensato e sostenuto, nel mio piccolo, sin dal primo momento. Quando accadde, che scese in campo, ci stetti male fisicamente, non per ragioni di partito (dato che non ho mai avuto partito) ma per quel poco di sensibilità e dignità civica alla quale ero stato educato. Mi sembrava impossibile che l'Italia si consegnasse nelle mani di tale uomo: è stato possibile, non è ancora finita, giacché il suo “passo indietro” non è un addio, non è il crollo del suo impero fondato sull'illecito e sul monopolio.Ci ho vissuto anni e anni, come fosse un senso di colpa, perché nel pensarlo e nel dirlo che Berlusconi è un'aberrazione democratica e civile, non sono riuscito, insieme ad altri, a farlo capire alla maggioranza degli italiani, compreso quelli che non l'hanno mai votato e che lo prendevano come una necessità, viste le condizioni della sinistra. Un imprenditore che, nel suo piccolo, ha fatto e fa quello che la Chiesa Cattolica ha fatto e fa, in grande, da sempre, all'Italia: la succhia, e nessuno, se non pochi, lo pensano e lo dicono. E questo accadde e accade perché fa comodo al sistema, la quasi totalità della borghesia italiana del cazzo accetta le peggiori nefandezze autoritarie pur di salvare il proprio marcio capitale.
In calce a questo sfogo, che ha preso spunto da due post sopra segnalati, aggiungo.Occorre smontare il mito fasullo di Berlusconi bravo imprenditore.La sua azienda - mediante la quale si è arricchito per comprare altre aziende, anche con la frode, vedi la Mondadori - è una sorta di eternit via etere che affligge la mente degli italiani da alcuni decenni. Tuttavia, giuridicamente, nessuno gli porterà via le sue televisioni oramai, e un conflitto siriano in Italia, per fortuna, è improponibile. C'è da sperare solo che, gradualmente, la televisione diventi qualcosa di ininfluente e poco producente. In buona sostanza: che le merci prodotte (quali che siano) non abbiano più bisogno della pubblicità televisiva, anzi la rifiutino perché controproducente - e che le sue reti smettano di essere l'oracolo al quale le aziende italiane e non si rivolgono per promuovere i loro prodotti sul mercato italiano.Il petrolio di Berlusconi è la pubblicità: secchiamogli i pozzi.

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