Ecco le perle:
- c’era da decidere sull’abolizione della legge che vietava alle donne di indossare il velo islamico nelle scuole, una norma che tutelava la laicità dello stato e il Diritto delle donne che ora, in molti casi, si vedranno costrette dai loro genitori a indossare il velo islamico;
- Altri punti controversi erano quelli che introducono la possibilità di processare gli ufficiali autori del golpe del 1980 e quello che permette di sottopone alla giustizia civile i vertici militari per crimini commessi nell’esercizio delle loro funzioni. Come si vede è un attacco a tutto campo all’esercito turco [ma chi si occupa di diritti umani non dovrebbe rallegrarsi del fatto che gli autori di un golpe vengano perseguiti?];
- E’ evidente la svolta verso l’islamismo della Turchia, una svolta iniziata con l’ascesa al potere di Erdogan e culminata nei mesi scorsi con la sempre più evidente alleanza della Turchia con l’Iran di Ahmadinejad.
Ora, Secondo protocollo è un sitarello sfigato che non credo abbia molti lettori: ma chi mi aiuta a trovare le differenze tra le sue scempiaggini e quelle di Roberto Santoro, di Giulio Meotti, di Marta Ottaviani e di Fiamma Nirenstein? La tragedia di Oslo dimostra, se ce ne fosse stato bisogno, che in giro ci sono menti facilmente influenzabili dalla propaganda islamofoba: e non sarebbe forse il caso di istituire un apposito osservatorio, sul modello di quello contro l’antisemitismo, per monitorare e contrastre questa pericolosa disinformazione?