Secondo protocollo e il Califfato ottomano

Creato il 25 luglio 2011 da Istanbulavrupa

Mi sono imbattuto del tutto casualmente in un sito web piuttosto bizarro, Secondo protocollo, che pare essere quello di una ong che si occupa di diritti umani: diritti umani che, “stranamente”, non riguardano né i palestinesi cittadini di Israele, né tantomeno quelli dei Territori occupati. Quel che più mi interessa, però, e’ un farneticante articolo scritto da una tal Noemi Cabitza (ma magari è un nome di fantasia), dal titolo forse un po’ azzardato “Addio alla Turchia laica: ora è un califfato ottomano“. Addirittura, l’addio alla laicità e la nomina del Califfo c’è stata non dopo le elezioni del 12 giugno, ma con il referedum del 12 settembre: e questo perché sono stati ridimensionati i poteri dell’esercito ‘garante della laicità’.

Ecco le perle:

- c’era da decidere sull’abolizione della legge che vietava alle donne di indossare il velo islamico nelle scuole, una norma che tutelava la laicità dello stato e il Diritto delle donne che ora, in molti casi, si vedranno costrette dai loro genitori a indossare il velo islamico;

- Altri punti controversi erano quelli che introducono la possibilità di processare gli ufficiali autori del golpe del 1980 e quello che permette di sottopone alla giustizia civile i vertici militari per crimini commessi nell’esercizio delle loro funzioni. Come si vede è un attacco a tutto campo all’esercito turco [ma chi si occupa di diritti umani non dovrebbe rallegrarsi del fatto che gli autori di un golpe vengano perseguiti?];

- E’ evidente la svolta verso l’islamismo della Turchia, una svolta iniziata con l’ascesa al potere di Erdogan e culminata nei mesi scorsi con la sempre più evidente alleanza della Turchia con l’Iran di Ahmadinejad.

Ora, Secondo protocollo è un sitarello sfigato che non credo abbia molti lettori: ma chi mi aiuta a trovare le differenze tra le sue scempiaggini e quelle di Roberto Santoro, di Giulio Meotti, di Marta Ottaviani e di Fiamma Nirenstein? La tragedia di Oslo dimostra, se ce ne fosse stato bisogno, che in giro ci sono menti facilmente influenzabili dalla propaganda islamofoba: e non sarebbe forse il caso di istituire un apposito osservatorio, sul modello di quello contro l’antisemitismo, per monitorare e contrastre questa pericolosa disinformazione?



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :