Lo spagnolo Vivas, con Secuestrados, gioca con paure recondite e abbastanza reali. Difficile restare in disparte, soprattutto perché la pellicola non ti da il tempo di farlo.
Tutto concentrato in un'ottantina di minuti, il film scorre veloce e colpisce duro, giocando e riportando su immagini fatti letti spessissimo sui giornali. Viene ricalcato anche molto cinema ma, seppur mancando di originalità, Vivas riesce grazie ad un alto senso di ritmo a non scadere e a mantenere viva l'attenzione. Gli accorgimenti, come poco capita, sono semplici quanto funzionali.
Un uso massiccio di camera a spalla che contribuisce a dare continua instabilità alle vicende narrate, una storia lineare e plausibile, dei personaggi umani con comportamenti normali e, anche questi, plausibili e, continuo a ripeterlo, la velocità del tutto. Non manca la cattiveria, latente e in gran parte celata per quasi tutta la pellicola, che esplode (anche visivamente) nell'ultima inesorabile parte.
Senza ombra di dubbio un buon prodotto.
Imdb
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