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VICENZA – Un libero professionista di 51 anni dopo aver scoperto dal suo estratto conto una serie di transazioni online per un importo di circa 16.000 euro si è rivolto alla polizia. Il timore era quello che fosse stata clonata la sua carta di credito, ma nella realtà l'autore delle spese era il figlio sedicenne.Il ragazzino, infatti, in un periodo compreso tra settembre e dicembre 2010 era solito giocare quotidianamente su un sito di giochi online ad una tipologia di poker che in Italia è considerata illegale.
Si trattava di somme 20, 50, a volte 150 euro che ripetute con cadenza giornaliera hanno messo insieme un importo complessivo di 15.653 euro.
Dopo la denuncia dell'uomo le indagini hanno evidenziato che quelle transazioni erano quantomeno insolite, infatti, se si fosse trattato di un caso di clonazione della carta i criminali avrebbero cercato di svuotare rapidamente il conto; ed inoltre tutte le operazioni risultavano dirette nei confronti di un un sito di gioco online.
A confermare il sospetto sul figlio la scoperta, da parte del padre, della presenza nella cronologia dei collegamenti di un portale americano di giochi a pagamento, fatto quest'ultimo confermato dagli accertamenti tecnici che hanno rilevato che gli accessi avvenivano effettivamente dall'abitazione della vittima in orari in cui il figlio era solo in casa.
Il ragazzo alla fine si è assunto le proprie responsabilità ammettendo di aver usufruito della carta del padre, ma negando al contempo di aver dilapidato quella cifra, sembrerebbe infatti che il sedicenne non si rendesse conto di quanto stesse spendendo.