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Segantini

Creato il 16 dicembre 2014 da Eva Gatti @avadesordre


Segantini Mostra importante perché una monografica sul pittore mancava a Milano dal 1979 ma soprattutto bella e interessante nel raccontare vita e opere di uno dei più importanti artisti del secondo ottocento italiano.
Segantini è conosciuto come uno dei massimi pittori divisionisti e per l'afflato naturalistico delle sue opere, l'esposizione fa conoscere aspetti meno noti della sua avventura artistica, ad esempio i primi quadri dedicati a Milano e realizzati appena diplomato all'Accademia di Brera: il Naviglio è spesso protagonista di questo piccolo nucleo di opere che già dimostra la passione per la neve (Il Naviglio sotto la neve, Nevicata sul Naviglio).
Interessante è l'indagine sul ritratto e sull'autoritratto dove l'artista abbandona via via i modelli convenzionali per plasmarli di un profondo significato simbolico come dimostra il Ritratto della signora Torelli del 1885/86 e il Ritratto di Carlo Rotta (1887) benefattore dell'ospedale milanese la cui rappresentazione diventa una riflessione sulla morte e la sofferenza per la scena dei barellieri inquadrata nella finestra alle spalle del soggetto.
Si scopre anche un'altra peculiarità di Segantini, quella di ridipingere sopra quadri già presentati al pubblico nuovi soggetti: è il caso di Petalo di Rosa, tenero ritratto della compagna Bice Bugatti dipinto su Tisi galoppante, opera drammatica di gusto scapigliato di cui resta testimonianza fotografica.
L'artista si cimenta anche con la natura morta, soggetto molto in voga nell'ultimo scorcio del XIX secolo che permette ai giovani pittori di mantenersi ed esercitarsi nel colore e nella composizione.
Abbandonata Milano prima per la Brianza e per l'Engadina poi, l'attenzione di Segantini si concentra sulla vita di campagna, raccontando la fatica de la vita nei campi (La raccolta delle zucche, Ritorno dal bosco che è stato trasformato nella bella locandina della mostra) e l'afflato panteistico del rapporto con la natura che sono forse gli aspetti più conosciuti del suo percorso artistico con i capolavori L'ora mesta (il mio Segantini preferito) e Ave Maria a trasbordo, di cui sono presenti in mostra quattro versioni in disegno più la seconda versione ad olio, vero e proprio inizio del divisionismo pittorico.

Loramesta

Altro tema fondamentale per il pittore è quello della maternità nella sua concezione panteistica della vita non c'è differenza tra maternità umana e quella animale e in molte sue opere madri e infanti dialogano con madri e cuccioli animali, siano essi ovini o bovini.
Tra le opere più significative dell'ultimo periodo dell'artista morto prematuramente nel 1899, c'è L'angelo della vita una maternità che ancora una volta unisce elementi religiosi (anche se Segantini non era credente) a una natura fortemente simbolica. Anche di quest'opera sono in mostra le quattro versioni che pur nelle loro differenze affermano l'adesione del pittore al liberty italiano (del resto la compagna Bice e' sorella del celebre ebanista Bugatti) stile che ritroviamo anche nel ciclo de Le Cattive Madri (opere non esposte ma visibili in video per problemi conservativi). Il ciclo, ispirato al poema Nirvana di Luigi Illica, testimonia come le fonti letterarie siano importanti per molte opere di Segantini tanto che diversi disegni sono creati appositamente per corredi editoriali come Così parlò Zarathustra e i disegni biblici esplicitamente richiesti all'artista per la Bibbia di Amsterdam che doveva essere corredata da tre disegni di ogni celebre esponente della pittura europea.

Lecattivemadri

L'ultima sezione è dedicata al Trittico delle Alpi, opera incompiuta che è il testamento spirituale dell'autore. La genesi è complessa: il progetto iniziale prevedeva un grandioso Panorama dell'Engadina destinato all'esposizione di Parigi del 1900, venendo meno i finanziatori, Segantini rivede il progetto sempre destinato all'expo e lo ridimensiona in tre pannelli La vita, La natura e La morte. Solo La Vita venne conclusa mentre i due altri pannelli sono incompiuti (soprattutto la parte centrale La Natura). Il trittico non viene concesso in prestito fuori dalla Svizzera perciò in mostra è visibile in video ma sono presenti molti disegni che ne raccontano la genesi, anche relativi al progetto iniziale del Panorama.

Visto il notevole successo della mostra (il cartello code stazione permanentemente all'ingresso) consiglio di sfruttare gli orari serali del giovedì e del sabato.

Segantini
dal 18 settembre 2014 al 18 gennaio 2015
Palazzo Reale Milano

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