Felice sabato e buon fine settimana a tutti! Questa mattina apriamo le danze del blog con una segnalazione appartenente al genere fantasy. Si tratta del romanzo d'esordio di Francesca Riscaio, autopubblicato, appartenente alla serie Memorie di Nael: Il Viaggio. Volume I.
Alla fine della Quarta Era di Nael, un gruppo di cavalieri di Sar, ultimi discendenti del popolo degli Astani, si imbatte, suo malgrado, in un antico manufatto dal sorprendente potere, fuso con il braccio di una giovane donna senza memoria. L'evento determina una catena di avvenimenti che sconvolgerà per sempre le loro esistenze, minando la stabilità dei regni delle Terre Continentali: il destino dei mortali verrà ancora influenzato dal fato di esseri e razze le cui tracce sono perse nella notte dei tempi. Così inizia il viaggio degli ignari protagonisti di un disegno generatosi dal più improbabile degli incontri: un Aran Gan Har che sfugge le sue genti, un condottiero traditore di Sar, un Selnita reietto dell'Esercito della Notte Perenne si muoveranno alla ricerca della Portatrice, nel disperato tentativo di salvarla dal potere della reliquia di cui è prigioniera e di sottrarla alle trame dell'Imperatore della Luce e del Cerchio dei Maghi, mentre il Dio dimenticato della Tenebra e del Fuoco compie la sua vendetta.
" Ho creato Nael. Con essa i miei figli. Ho commesso molti errori. L'errore imperdonabile è stato cercare di fare ammenda aggiungendo Creato al Creato, per correggere ciò che di errato c'era nella Creazione. Il mio peccato: la presunzione. Quello che mi rimane, l'unico gesto d'amore vero, è far cessare il tormento dei miei figli. Affinché loro tutti trovino infine la pace." Amèl
Una donna-bambina ignara di ciò che porta dentro. Uno spirito orfano, mutilato, cieco d'odio. Un soldato senza speranza, imprigionato nel destino scelto da sé. Un lupo-uomo paralizzato dal rimpianto, senza pace. Figli di Dei senza coraggio né ardore, confusi con la terra. L'Oscurità in cerca di vendetta. La Luce alla conquista del potere. Il più improbabile degli incontri. L'inizio del Viaggio. Il Viaggio di loro tutti. E la storia che credevano raccontata si scopre non affatto finita.
Si fermò. Entrambi, nonostante tutto pareva silenzioso, percepirono qualcuno, qualcosa che si stava avvicinando. Rag Nar si voltò alla porta della cella e si preparò ad affrontare chiunque sarebbe entrato. Passò un tempo difficile da quantificare. Infine, chi stava procedendo verso di loro arrivò ed entrò. Ma non era chiunque. Era Sel, l'Oscuro Signore, il Dio della Tenebra e del Fuoco. E i suoi occhi rossi brillavano attraverso il buio.
Nonostante fosse una vicenda antica, risalente alla Guerra della Seconda Era di Nael, e che avesse riguardato nello specifico Selniti ed Eloniti, la storia d'amore tra la Profeta Elonita Malem e il primo dei generali dell'Esercito della Notte Perenne, Urel, era divenuta leggenda: se ne era parlato tra tutte le genti di Nael, soprattutto perché Urel era uno dei figli prediletti di Sel, che, scoperto il suo amore per Malem, l'aveva cacciato, non ritenendolo più degno di stare al suo fianco. [...]E, ora, Rag Nar e Sion si trovavano proprio al cospetto della Profeta Malem e del Selnita Urel e certo quei due vicini, splendente e meravigliosa lei, oscuro e terribile lui, erano davvero uno spettacolo peculiare.
Mi chiamo Francesca. Sono nata a Città della Pieve, il 12 agosto del 1975, vivo a Perugia, lavoro a Castiglione del Lago. Leggo e scrivo da quando ho imparato a farlo. Amo disegnare e considero il disegno una forma diversa di scrittura (e viceversa). Ho studiato per diventare copywriter e ho lavorato per molto nell'ambito pubblicitario. Quando il settore è entrato in crisi, la mia vita ha preso altre strade, ma non ho mai abbandonato la scrittura. In questa mi sono rifugiata per non inaridirmi nel tempo in cui ho vissuto come cemento tra i mattoni. "Il viaggio" è stata la mia sfida, il risultato del mio non arrendermi e non abbandonare completamente le mie speranze. Ne sono fiera. Non posso modellare la realtà e piegarla ai miei desideri, ma ne " Il viaggio" ho raggiunto un buon compromesso con la storia che avevo dentro. Vorrei che il mondo da me immaginato accogliesse quante più persone possibili. Credo fortemente che possa essere un buon rifugio: è ciò che mi piace pensare. Per me lo è stato.