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Segnalazione "Le cronache di Eiru - La Faida" di Maddalena Cioce

Creato il 04 luglio 2013 da Alessandrapaoloni @Leilamira
Buonasera amici di blog!
Vi segnalo l'uscita del libro dell'autrice Maddalena Cioce dal titolo "Le cronache di Eiru - La Faida" un romanzo fantasy che potete scaricare a soli 0,99 € da Amazon .
Io l'ho preso ed è in coda nel mio lettore ebook.

Sara è una giovane scrittrice squattrinata, presa dalla stesura del suo nuovo romanzo. 
Una mattina, al risveglio nel suo monolocale, si ritrova misteriosamente davanti Cal, il protagonista della sua storia, che, spaesato, dopo aver scoperto di essere parte del suo manoscritto, cerca di strangolarla in quanto fonte di tutti i suoi guai.

Cos'è dunque uno scrittore? 

Un creatore, divinità di un mondo parallelo scaturito dalla sua penna, o un semplice visionario, capace di gettare un fugace sguardo in altri mondi?
Per mettervi appetito vi posto un piccolo estratto dell'opera dal primo capitolo:
Il cellulare vibrò infine per la sesta volta, implicando che erano ormai le sette e non potevo più rimandare la sveglia: a differenza degli altri avvisi che bloccavo immediatamente, prima che divenissero molesti, quell’ultimo non poteva essere posticipato ma solo interrotto, perciò dovevo per forza alzarmi. Chi aveva programmato quel meccanismo era un sadico.
Ancora a occhi chiusi, mi mossi per portare il cellulare davanti al viso e riattivare i toni, quando un sospiro alle mie spalle mi fece letteralmente gelare il sangue nelle vene.
Al sospiro seguì un frusciare di lenzuola e di colpo mi sentii più sveglia, anche se ancora paralizzata dal terrore. Con il cuore che mi martellava nel petto, spostai il braccio destro con lentezza esasperante, millimetro per millimetro, finché non incontrai un ostacolo: un altro braccio.
Ok, non me lo sono sognato. Tremai a quel pensiero.
Cercai di riordinare le idee: la notte precedente non ero andata a dormire ubriaca, cosa peraltro impossibile, dato che ero astemia e non amavo né il bere né chi beveva. Sicuramente non ero andata a letto in compagnia e non stavo ancora sognando.
Con una paura che non pensavo di avere mai provato prima di allora, mi voltai il più lentamente possibile e, quando mi ritrovai faccia a faccia con quello che pareva essere un ragazzo beatamente addormentato, saltai fuori dal letto e urlai, superando notevolmente tutti i miei record personali.
Mio padre diceva sempre, non a torto, che le mie urla erano in grado di sfondare i timpani, perché generavano più decibel di un martello pneumatico.
Il malcapitato fece un salto tale che per un attimo fui tentata di immaginarmelo attaccato al lampadario, con il pelo ritto come un gatto – e l’effetto sarebbe stato anche interessante, se fosse stato uno di quei lampadari da salotto, ma era solo una plafoniera da appartamento – quando mi soffermai davvero a guardarlo e mi resi conto che io sapevo chi era quello sconosciuto e, prima ancora che potessi rendermi conto di quanto fosse ridicolo quello che stavo per dire, le parole mi scivolarono fuori dalle labbra: «Cal?!»
Il ragazzo era sgomento. «Chi sei tu? Come conosci il mio nome? E come ci sono arrivato qua?!» mi chiese tutto d’un fiato. Dopo le sue domande, io ero ancora più perplessa di lui. Era davvero Cal? Come poteva essere possibile? Per quanto impensabile, dallo sguardo impaurito, spaesato e incredulo che il ragazzo identico al mio personaggio sfoggiava apertamente, non potevo avere il minimo dubbio in proposito.


Il romanzo m'incuriosisce soprattutto per quella domanda "cosa è uno scrittore". Me lo chiedo da anni anche io: chi sono, perché scrivo, da dove provengono le idee. Sono curiosa di affrontare questa lettura per verificare quale risposta ha dato la Cioce.
Un salutone a tutti!

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