Segnalo il nuovo lavoro di Watson Edizoni, che stavolta è una raccolta di racconti a cura di Carlo Deffenu, del cui romanzo, "Il clan dei Cari Estinti", vi ho già parlato qui. Il ricavato andrà devoluto all'orfanotrofio di Betlemme.
Lo trovate qui.
“Uno sputo di cielo è quel pezzo di cielo che dobbiamo conquistarci ogni giorno, rubandolo tra i cornicioni dei palazzi, nel riflesso di una pozzanghera, tra le sbarre di una cella, tra le fronde di un albero, nello sguardo di un bambino… piccoli frammenti di sogno, luce e speranza.”
25 scrittori, 12 artisti, l’associazione Ponti non muri, Watson edizioni, tutti insieme per sostenere l’orfanotrofio di Betlemme.
27 racconti dove troverete: pesci volanti, giganti cattivi, bambini prodigio, sirene ammaliatrici, processioni di fantasmi, amori impossibili, viaggi nel tempo, paesi invisibili, stelle bugiarde, panchine d’amore, mosche dispettose, colpi di tacco, streghe e sortilegi, cieli bellissimi e nuvole nere.
Autori: Gianluca Morozzi, Alessandro De Roma, Piergiorgio Pulixi, Riccardo Gazzaniga, Gianfranco Cambosu, Silvia Geroldi, Claudia Crabuzza, Daniela Frascati, Fabio Forma, Francesca Montomoli, Carlo Deffenu, Vincenzo Restivo, Elio Satta, Roberto Alba, Stefano Bonazzi, Giuseppe Marotta, Elena Cabiati, Alessandra Gaggioli, Nunzia Volpe, Massimiliano Ferrone, Lalla Careddu, Stefano Pastor, Simona Baldelli, Francesca Caldiani, Gianni Tetti.
Artisti: Pier Gallo, Anna Ferrari, Ivan Lodi, Giovanni Pastorello, Antonio Lucchi, Roberto Oliva, Lorenza De Luca, Emilio Pilliu, Alessandro Marongiu, Max Mazzoli, Flavia Biondi, Jonathan Fara.
Carlo Deffenu ci racconta che:
“L’idea di Uno sputo di cielo è arrivata alla vigila di Natale del 2014.
Non soltanto scrittura, fantasia, svago, divertimento, ma un progetto più articolato che permettesse ai racconti di superare il limite del virtuale, per incidere profondamente nella realtà. Ho pensato alle opportunità che si potevano offrire a dei bambini nati in una situazione di disagio.
L’associazione Ponti Non Muri è la prima che mi è venuta in mente. Conoscevo il loro lavoro e le tante iniziative culturali che organizzano da anni, e avevo sentito parlare dell’orfanotrofio di Betlemme, gestito da una suora sarda, testarda e tenace. Mi convinco subito che è proprio a loro, a quei bambini senza famiglia e senza futuro, che possiamo donare una possibilità di riscatto. Comincio a contattare diversi scrittori, illustrando la mia idea con parole semplici e chiare. Passano due ore, forse tre, e mi ritrovo travolto da un marea di “Sì” che mi lasciano attonito, perplesso, commosso, emozionato.
Riccardo Gazzaniga mi scrive: “Certo che sei proprio diabolico a chiedermi un racconto per aiutare degli orfani di Betlemme alla Vigilia di Natale. Anche Freddy Krueger ti direbbe di sì!”
Solo in quel momento realizzo che quel giorno è per davvero la vigilia di Natale.
Ho sorriso e mi sono detto: Avanti tutta! Anche Freddy Krueger è dalla nostra parte!”