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Vi scrive una Fenice in pieno momento colazione, con caffè bollente, toast già pronto e.. Luna sdraiata davanti a me: lo sapete, non si può fare colazione da soli, senza quattro piccole zampette che tentano di rubarti il formaggio del toast (ebbene si, ho una gatta che va fuori di testa per il formaggio) e che lasciano tutti questi piccoli segnetti ovunque si poggiano (e l'Elena.. pulisce!).
Ad ogni modo, torniamo a noi amici ed amiche: oggi parliamo di nuove uscite in casa Feltrinelli!
la biografia di una donna speciale, una vita densa all'insegna del "bicchiere mezzo pieno": un ottimo modello, non credete?
Raccogliamo le vele di Gaia Servadio Feltrinelli pagg. 448 prezzo: 22,00€
"Gaia Servadio è stata inviata di guerra, cronista politica, reporter di mafia; ha vissuto in castelli e stamberghe, è stata benestante e poverissima, spericolata, comunque, sempre. Soprattutto, non ha mai rinunciato e ancora non rinuncia a vedere il bichiere mezzo pieno."
Isabella Bossi Fedrigotti, Il Corriere della Sera
Raccogliamo le vele dispiega, secondo una deliberata struttura virgiliana, i fatti che sono parte della ricchissima biografia di Gaia Servadio, donna segnata dal destino felice di stare nel mondo con la scioltezza della ragazza che è sempre stata. Figlia del chimico Luxardo Servadio, conosce da bambina le restrizioni e i travagli delle leggi antisemite italiane. Da poco trasferita a Padova, la famiglia deve riparare a Falconara e poi a Osimo, sempre più clandestina e sempre più priva di mezzi. Nel dopoguerra la vita ricomincia, e ricomincia alla grande. Nessun vittimismo. Gaia si muove fra Londra e l’Italia, inquieta, curiosa, ottimista, determinata. A Parma conosce Attilio Bertolucci, partecipa alla vita culturale della città. A Londra conosce e sposa lo storico dell’arte William Mostyn-Owen e si trasferisce definitivamente in Inghilterra. Apprezzata pittrice, Gaia entra nel mondo del giornalismo, inglese e italiano. Dapprima si occupa di costume, poi ottiene servizi via via più impegnativi, dalla mafia (visita da sola i boss confinati a Linosa) alla Guerra dei sei giorni. Entusiasta melomane, segue tutte le avventure del teatro lirico contemporaneo e del teatro tout court. Frequenta Irwin Shaw, Philip Roth, Mary McCarthy, Nancy Mitford e Federico Zeri. Ogni sodalizio apre orizzonti nuovi – nell’arte, nella politica, nella vita culturale.
Con una scrittura impetuosa, vitale, brillante, Servadio percorre il suo cammino biografico come una traversata per mare. Con lei abbiamo la sensazione di essere sempre nei luoghi e con le persone che fanno accadere qualcosa. Personaggi, matrimoni, amori, castelli, bizze di primedonne e sogni di giovani talentuosi sembrano manifestarsi dentro un solo lussureggiante teatro.
Gaia Servadio porta nelle sue avventure e nella sua scrittura un’aura dolcemente selvaggia, un incanto, una curiosità senza barriere che fanno della sua vita un’esperienza unica, un modello.
Ed ecco a voi un piccolo estratto!
Camminavamo per Londra, non arrivavamo mai, e Philip parlava e parlava, disperato, di Primo Levi, di quello che avevano significato i suoi scritti, degli incontri a Londra e poi a Torino. Sai, non porto mai nessuno nel mio studio. Difatti non sapevo neanche che lo avessi. Che credi? Che in quella casa riesca a scrivere? Scrivere era la sua missione, la sua passione, e lo faceva bene. Ci sono pagine di Philip che vorrei sapere a memoria. Ma non è uno scrittore ebreo come a volte dice di essere, Philip Roth è lo scrittore dell’epica americana. Descrive l’America contemporanea, come aveva fatto Nabokov, che con Lolita (e altri meravigliosi romanzi) canta la saga di gente sempre in movimento.
Passavano i taxi, ma Philip camminava e camminava. Senti, ma dov’è questo tuo studio? Perché?, sei stanca? A volte Philip mi intimidiva con la forza della sua determinazione, se decideva qualcosa non bisognava contraddirlo.
Lo avevo incontrato qualche anno prima a colazione da una dama americana, con la casa a Chester Square, cuoco, domestici e mazzi di orchidee. La tavolata discuteva di Woody Allen, allora ai primi film, humour newyorkese ebraico e borghese, e la tavolata di gente esimia – compresi Martin Amis e Mick Jagger – lo ammirava. Philip, che mi era seduto accanto e con il quale fino allora c’era stata una piatta conversazione, si volto verso di me e mi chiese cosa ne pensavo io, di Woody Allen. Non mi interessa affatto, gli risposi. Al che Philip si impose sulla conversazione generale. Sentite, questa qui ha detto la cosa giusta, l’unica che bisognava dire e pensare: non e che sia bello o brutto, non le interessa. Middle brow, inutile. Cosi comincio la nostra amicizia.
ricordi dell'università: scienze politiche continua ad influenzare la mia scelta di cosa è interessante o meno!
Giustizia di Michael Sandel Feltrinelli pagg. 336 prezzo: 12,00€
Ogni anno, da più di vent’anni, centinaia di studenti affollano il teatro del campus di Harvard per seguire il corso di Introduzione alla filosofia politica e morale di Michael Sandel. Il segreto di questo successo sta nella straordinaria capacità del professore di collegare i grandi interrogativi della filosofia politica alle questioni più scottanti del nostro tempo. Il libro nasce da lì, da queste leggendarie lezioni.
Trasmette la stessa emozionante sensazione di vivere un’avventura dello spirito, di sfida al conformismo del pensiero che negli anni ha conquistato gli studenti di Harvard. Sandel ci chiede di mettere sotto esame le nostre convinzioni e di trovare risposte “nostre” alle scelte cui siamo chiamati come membri di una comunità. Un libro bellissimo, di grande chiarezza, animato da un’autentica passione civile, il cui scopo, nelle parole di Sandel, non è “mostrare chi ha influenzato chi nella storia del pensiero politico, ma invitare i lettori a sottoporre a un esame critico le loro idee sulla giustizia, a chiarire a se stessi cosa pensano e perché”.
ed ecco una breve intervista all'autore
a tutto rock: pronti per la storia di Keith Richards?
Life di Keith Richards Feltrinelli pagg. 528 prezzo: 13,00€
Con i Rolling Stones, Keith Richards ha creato canzoni che hanno scosso il mondo intero, vivendo in puro stile rock’n’roll. Ora, finalmente, è lui stesso a raccontare la storia di una vita scampata a un uragano di fuochi incrociati. L’ascolto ossessivo dei dischi di Chuck Berry e Muddy Waters, lo studio della chitarra e la nascita della band, fondata insieme a Mick Jagger e Brian Jones. L’iniziale successo dei Rolling Stones e i famigerati arresti per possesso di stupefacenti, che ne hanno consacrato l’immagine duratura di eroe popolare e fuorilegge. L’invenzione di riff immortali come quelli di Jumpin’ Jack Flash e Honky Tonk Women. L’amore per Anita Pallenberg e la morte di Brian Jones. L’espatrio in Francia per motivi fiscali, i tour incendiari negli Stati Uniti, l’isolamento e la tossicodipendenza.
Il nuovo amore per Patti Hansen. L’amaro allontanamento da Jagger e la successiva riconciliazione. Il matrimonio, la famiglia, gli album solisti e gli X-Pensive Winos, e la strada che non finisce mai. Con la disarmante onestà che è il suo marchio di fabbrica, Keith Richards ci consegna la storia di una vita che tutti avremmo voluto conoscere meglio, sfrenata, impavida e autentica.
Cosa ne pensate amici? qualche libro ha catturato la vostra attenzione? Buona settimana e buona fortuna a tutti!
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