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Segnali dallo spazio: E.T. usa i laser?

Creato il 04 settembre 2013 da Extremamente @extremamentex
Un raggio laser che sfolgora nella notte, un balenio da un punto all’altro del cosmo: potrebbe essere la prova della presenza di una civiltà tecnologicamente avanzata, su qualche pianeta remoto, oppure il segnale della presenza di un’astronave aliena, qui, vicino a noi. È l’ipotesi sulla quale sta lavorando un team di astronomi.IL LUNAR LASER COMMUNICATION DEMONSTRATION DELLA NASA“Immaginiamo l’umanità tra 300 anni e supponiamo che esistano delle nostre colonie su un altro pianeta: il modo migliore per comunicare con chi è rimasto sulla Terra sarebbe con raggi di luce“, spiega Geoffrey Marcy. Proprio in questi giorni, la Nasa sta testando il Lunar Laser Communication Demostration, per provare che è possibile inviare messaggi dalla Terra alla Luna attraverso fasci di luce- più veloci, più affidabili e più ricchi di dati delle onde radio.Quello che ora noi sperimentiamo, pensa Marcy, forse sta già avvenendo nell’universo, dove creature molto più evolute di noi potrebbero aver creato una specie di “internet galattico” per mantenersi in contatto.  Il ricercatore è una vecchia conoscenza per i nostri lettori: vi abbiamo già parlato di lui e del suo tentativo di individuare potenziali mezzi spaziali alieni disseminati nella Via Lattea attraverso i dati raccolti dal telescopio orbitante Kepler. Ma non solo. A capo di un’equipe di astronomi e con il contributo di 200 mila dollari stanziati dalla Templeton Foundation, si sta ora concentrando sulla ricerca di raggi di luce emessi da fonti anomale all’interno del SETI- il programma promosso dall’Università della California di Berkeley per scoprire forme di vita intelligente nello spazio.Del gruppo di ricerca fa parte anche Andrew Siemion. “Da quando abbiamo capito che esistono miliardi di pianeti come il nostro, ci siamo resi conto che la Terra non ha nulla di così speciale da renderla l’unico posto che possa ospitare la vita” dice lo scienziato. Tra le righe, sembra di intuirne la convinzione che presto, da qualche altra parte, troveremo extraterrestri-  magari in grado di comunicare.IL MODO MIGLIORE PER COMUNICARE DA UNA STELLA ALL'ALTRA? I RAGGI LASERA questo scopo, ogni anno l’Università della California raccoglie fondi per circa 1 milione di dollari. Il denaro viene poi ripartito in diversi progetti. Uno di essi, ad esempio, sta studiando una determinata  gamma di onde elettromagnetiche, perchè al momento nessuno può sapere su quale lunghezza d’onda un’ipotetica civiltà aliena potrebbe emettere i suoi segnali.“La ricerca, tuttavia, sarà utile in ogni caso, anche se non individueremo altre tracce di vita”, afferma il direttore Dan Werthimer. “Se non le troviamo da nessuna parte nell’Universo, allora vorrà dire che siamo un caso unico su milioni di miliardi e dovremo avere una cura straordinaria del nostro straordinario pianeta.”

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