Il gatto segna il territorio a suo modo che sia ben chiaro a qualsiasi altro felino a meno che non sia un bestione violento ed assassino.
Spiritualità. Vi sono luoghi particolari che ispirano sentimenti, sensazioni, pensieri; luoghi di elevazione, in grado cioè di portare l'uomo, almeno per qualche istante, ad una dimensione quasi irreale, di puro equilibrio, capaci di generare esperienze che a tutti gli effetti si possono definire mistiche.
In genere questi luoghi sono opera della natura: possono essere scorci particolarmente belli, ricchi di suoni armoniosi, di luci particolari; possono essere architetture ardite, plasmate dall'azione millenaria degli elementi o dallo scontro furioso delle ataviche forze della Terra, o ancora, dal lento ed incessante incedere della vita come la possanza espressa dalla struttura di alberi secolari. Possono essere luoghi elevati come le vette dei monti, che aprono la vista a sterminati panorami o cieli solcati da miliardi di stelle, ove l'uomo può cogliere le sue reali dimensioni di fronte all'Universo e giungere infine a chiedersi chi è e qual è lo scopo dell'esistenza. Non è detto che tali luoghi non possano essere addirittura frutto del genio umano, sia nella capacità dell'uomo di piegare gli elementi al suo volere, modificando il territorio per conferirgli nuova armonia (si pensi come esempio ai templi Shintoisti), sia nella sua capacità di edificare meravigliose opere (come all'atmosfera che permea antichi luoghi di culto).
Vi è però una pratica che sfugge alla mia comprensione ed è quel voler marchiare il territorio con simboli della propria fede. E' giusto, prima di continuare il ragionamento intrapreso, evidenziare come sia mia opinione che la religione altro non sia che una codifica della spiritualità. A questo punto capirete come sia per me illogico il marchiare, ad esempio con un crocifisso, un luogo che esprima, per sua natura, spiritualità.