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segreti d’Italia #3: l’Oratorio di San Pellegrino a Bominaco

Creato il 17 ottobre 2010 da Claudsinthesky

Erano tanti anni che desideravo fare una gita a Bominaco, in provincia de L’Aquila, per visitare l’Oratorio di San Pellegrino, uno dei più bei monumenti del romanico abruzzese, purtroppo ancora misconosciuto.

Bominaco, frazione del piccolo comune di Caporciano, nella Piana di Navelli, si trova a circa 35 chilometri dalla città di L’Aquila: il borgo fu costruito intorno a un complesso benedettino risalente al X sec. d.C., che comprende la Chiesa di Santa Maria Assunta e l’Oratorio di San Pellegrino.

Le origini della piccola chiesa dedicata a San Pellegrino, monaco siriano martirizzato in zona intorno al IV sec.,  sono incerte: secondo alcuni si tratterebbe di un ex-hospitalia, che serviva ad accogliere i viaggiatori di passaggio lungo il tratturo L’Aquila-Foggia; leggenda vuole, invece, che a ordinarne la costruzione, nell’VIII sec., sia stato addirittura Carlo Magno, che l’assegnò all’Abbazia di Farfa, nell’attuale Lazio. A testimonianza, vi è un’iscrizione all’interno dell’Oratorio che attibuisce la fondazione dell’edificio a “re Carlo” e il suo “rinnovamento”, nel 1263, a un certo abate Teodino (probabilmente il committente delle opere pittoriche).

L’esterno è semplice e armonioso, in stile romanico, decorato solo da due piccoli rosoni, uno sulla facciata anteriore, che presenta un portico aggiunto in epoca successiva, e l’altro sulla facciata posteriore, dove si trova il campanile.

segreti d’Italia #3: l’Oratorio di San Pellegrino a Bominaco

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La struttura presenta una navata unica di dimensioni piuttosto ridotte coperta da una volta a botte e divisa in quattro campate tramite archi ogivali. I due plutei al centro della chiesa, raffiguranti rispettivamente un drago e un grifone, dividono l’ambiente in due settori separati: uno per gli officianti e l’altro per i fedeli. Si dice che il corpo del Santo sia sepolto vicino all’altare, sotto una pietra.

L’interno è completamente ricoperto di dipinti parietali risalenti alla seconda metà del XIII sec., per un totale di oltre 450 metri quadrati di affreschi.

Gli affreschi dell’oratorio, di forme bizantineggianti, rappresentano tre cicli principali di storia sacra: l’Infanzia di Cristo, la Passione e la Vita di San Pellegrino. A esse si aggiungono scene del Giudizio Universale, raffigurazioni di santi e profeti e un raro Calendario liturgico, detto “calendario bominacense”, probabilmente dipinto da un miniaturista, vista la precisione calligrafica e la ricchezza di particolari.

segreti d’Italia #3: l’Oratorio di San Pellegrino a Bominaco

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segreti d’Italia #3: l’Oratorio di San Pellegrino a Bominaco

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segreti d’Italia #3: l’Oratorio di San Pellegrino a Bominaco

Nel 1424 il complesso monastico di Bominaco fu completamente distrutto dal capitano di ventura Braccio da Montone, il quale però lasciò intatti l’Oratorio di San Pellegrino e l’adiacente Chiesa di Santa Maria Assunta.

Le chiese di Bominaco sono generalmente chiuse, ma, chiamando il Comune di Caporciano (tel.: 0862 93731), vi verrà comunicato il numero di telefono del custode, che sarà felice di accompagnarvi durante la visita e fornirvi tutte le informazioni storiche e artistiche necessarie per apprezzare al meglio la peculiarità di questa costruzione. L’ingresso è libero, ma è gradita un’offerta.

Arrivare a Bominaco da Roma è molto facile: basta prendere l’autostrada A25 e uscire a L’Aquila, da lì imboccare la SS17 in direzione Pescara fino al bivio per Caporciano (sulla destra). Bominaco si trova a circa 2 km dal centro di Caporciano. Ci sono anche autobus pubblici ARPA che collegano regolarmente L’Aquila a Caporciano.




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