di Simone Provenzano
Segreto patogeno e cura d’anime.
C’è stato un tempo in cui la psicologia non esisteva ancora.
È ovvio che, però, esistessero comunque problemi di natura psicologica.
Chi se ne occupava? E come siamo arrivati alla moderna psicoterapia?
Belle domande che richiedono molto, troppo, spazio per essere qui trattate con la sufficiente dignità.
Allora ho scelto di soffermarmi su un singolo aspetto, quello del segreto patogeno; quel particolare segreto che viene celato agli occhi del mondo e ai propri. Un primo modo di chiamare un pensiero rimosso, un primo modo di gettare nella mischia della salute mentale l’idea di un inconscio al cui interno si possono trovare cose sconosciute pur appartenendoci.
Tutto inizia con la chiesa Cattolica. Dalla sua nascita e nel suo sviluppo essa prende dalle varie altre religioni che l’hanno preceduta molte usanze. Pratiche come i pellegrinaggi, le preghiere, i voti, sono tutte belle idee ispirate da altre, vecchie, religioni.
La pratica che più ci interessa in questa sede è quella della confessione.
Ad andare a spulciare nella letteratura religiosa si possono rinvenire trattatati di teologia morale che assomigliano molto a manuali di psicoterapia breve. In effetti è normale che con il tempo la tecnica della confessione si sia affinata e abbia ricevuto una sistematizzazione da parte del clero.
Un passo avanti interessante, incamminandoci sulla strada del colloquio psicologico e la scoperta dell’esistenza del segreto patogeno, si ha con la scissione Protestante. I riformatori protestanti aboliscono l’obbligo della confessione. Ma succede che il gregge di fedeli manifesti il proprio bisogno di questa pratica indipendentemente dalla normativa religiosa calata dall’alto. Nascono così, all’interno di questo culto, i curatori d’anime.
La cura d’anime, o seelsorge se preferite una dizione anglofona, prevedeva che esistessero alcuni pastori con un dono spirituale particolare: la capacità di far confessare alle anime afflitte un segreto doloroso e la capacità di guidarle per uscire dalle difficoltà della vita.
Vi ricorda niente?
Su un piano spirituale è l’esatto equivalente di un colloquio psicologico preliminare di alcune correnti psicologiche.
Non possiamo sapere con esattezza quando, ma ad un certo punto della storia, a cavallo tra il millesettecento e il milleottocento, la conoscenza del segreto patogeno ed il suo trattamento finisce in mano ai laici.
In particolare arrivarono un gruppo di persone che si fregiavano dell’ appellativo di Magnetisti che si occuparono della questione. Il capostipite fu un certo Mesmer, che molti di voi avranno più volte sentito nominare per la sua idea di magnetismo animale e trattamento attraverso quello che loro chiamavano “sonno magnetico” e che in seguito fu chiamato semplicemente ipnosi.
Compiendo il classico balzo in avanti arriviamo all’immancabile Freud; da lui in poi la dicitura segreto patogeno finisce definitivamente in soffitta, soppiantata da termini come rimozione, ricordi traumatici e senso nevrotico di colpa.
Non posso far mancare a questo excursus 2 parole su ciò che ne pensava il vecchio e caro Jung. Per farla breve dobbiamo sapere che il nostro maestro svizzero aveva il babbo che di mestiere faceva il pastore per la chiesa protestante. Immaginiamo che questo possa aver influito! È uno degli psicologi che maggiormente tratta l’argomento nei propri scritti. Ma abbiamo deciso di farla breve, quindi mi limito a dire che per lui il trattamento del segreto patogeno con il metodo seelsorge opportunamente aggiornato era una parte preliminare e molto importante del trattamento psicoterapeutico completo.
La finiamo qua. Con la sensazione che ciò che cambia sono soltanto nomi, luoghi e persone; il succo mi pare sempre lo stesso.
L’uomo ha naturale necessità di occuparsi di se stesso.
Naturale necessità di trovare il proprio benessere attraverso quei canali che risultano maggiormente appropriati. Attraverso una relazione: che sia terapeutica, spirituale, o di qualsiasi altro tipo decidetelo pure voi.
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