Seguendo il destino 4 // Finalmente al comando di una nave

Da Fiaba


Domenica 19 Maggio 2013 19:34 Scritto da marzia.o

Qui tutte le puntate.

Hagor si stabilì definitivamente alla villa, si buttò nello studio e nel lavoro, poiché aveva superato brillantemente l'esame da comandante di vascello spaziale, ora poteva mantenersi da solo, spesso ingaggiato per portare qualche cargo da un pianeta all'altro, spesso come copilota aveva Sandor o Gorion, che anche loro avevano superato lo stesso esame.

Hagor e i suoi amici si dimostrarono dei comandanti efficaci e soprattutto puntuali nelle consegne, tanto che nei sei mesi che seguirono le proposte di lavoro, furono molte e i tre giovani ebbero poco tempo libero.

Gli ammiragli dell'accademia dopo un'attenta riflessione decisero che Hagor e i suoi amici fossero pronti per sostenere l'esame per diventare comandante di vela: però quel giorno ci fu un incidente di poco conto, però soltanto Hagor riuscì a superare l'esame, Sandor e Gorion dovettero aspettare qualche mese in più.

Hagor, nonostante i vari impegni si manteneva informato di come andavano le cose nelle terre del sud e di com'era affrontato il problema della galassia di Vega. Un giorno che tornava a casa dal porto trovò suo nonno nello studio che lo aspettava. Mirian aveva insistito perché Karnak andasse a trovare Hagor alla villa, all'inizio lui aveva fatto un po' di resistenza ma poi alla fine si era lasciato convincere.

Però una volta giunto aveva scoperto che il nipote non c'era, Giosef gli affermò che il giovane sarebbe rientrato al più presto, per un momento era stato sul punto d'andarsene, ma poi i ricordi lo costrinsero a rimanere; Karnak spinto dalla nostalgia fece il giro della casa e ritrovò le stesse sensazioni di quando veniva a trovare Thomas, l'unica cosa che mancava era il profumo del sigaro che Thomas fumava.

Karnak quando entrò nello studio provò l'emozione più forte, in quella stanza aveva chiesto la mano della sua Elisabhet, sorrise ripensando all'atteggiamento del suocero, ma c'era una cosa che Karnak non aveva mai confessato a nessuno, lui quell'uomo dal carattere forte e deciso lo amava profondamente, come ora non ammetteva d'amare con altrettanta profondità il nipote. Per la verità c'era un'altra cosa che Karnak non aveva ancora ammesso nemmeno con se stesso, l'estrema assomiglianza di Hagor con il suo bisnonno ma ora che stava osservando il quadro incastonato nella libreria cominciò a pensarci, ma poi sussurrò.

<<Non puoi esserti reincarnato in lui, è assurdo>>, ma mentre pronunciava quella frase, non si era accorto del nipote che gli era arrivato alle spalle, e sussultò quando il ragazzo gli disse.

<<Nonno adesso credi in queste cose, come la reincarnazione?>>.

<<Bah, cosa vuoi che ti dica, ogni volta che ti guardo mi sembra d'avere davanti il tuo bisnonno>>. Hagor sorrise con tolleranza, scosse il capo, preparò due bicchieri di brandy poi gli chiese:

<<Sei venuto qua per parlarmi di queste sciocchezze, o hai argomenti più seri da propormi>>. Karnak lo guardò mentre si sedeva alla scrivania, e i movimenti del ragazzo gli fecero un certo effetto, in quel momento comprese d'aver ragione, in suo nipote c'era l'impronta di Thomas, avrebbe tanto voluto sapere come l'uomo fosse riuscito nell'impresa, ma sapeva che alla sua domanda non c'era risposta, quindi sospirò decidendo di non tornare più sull'argomento quindi esordì.

<<D'accordo lasciamo stare queste sciocchezze, in realtà sono venuto ha parlati di un paio di questioni>>, mentre parlava Karnak prese il drappo di velluto rosso che si trovava sul divano e aggiunse: <questo>>.

<<Di cosa si tratta nonno?>>, chiese Hagor perplesso.

<>, Hagor si alzò e si diresse verso di lui, prese il drappo e lo srotolò, all'interno vi trovò una spada, quando Hagor la impugnò Karnak, disse: <>.

La spada era di un acciaio molto fine, l'elsa era d'oro e in cima aveva uno splendido rubino che scintillò alla luce del sole. Hagor la maneggiò con la massima cura, la fece vibrare un paio di volte come se stesse dando delle stoccate, la fece roteare, Karnak dal canto suo pensava che nessuna mano più esperta di quella fosse degna d'impugnare la mitica, "Occhio del Diavolo". Hagor fini le sue prove e gli disse.

<<Leggera, maneggevole equilibrata, veramente una grande spada, ma non posso accettarla, non ne sono degno>>.

<<No al contrario, nessuno è più degno di te, e sono sicuro che la penserebbero in questo modo anche tua nonna e il tuo bisnonno. Devi sapere che il tuo bisnonno, sperava di passarla un giorno a tuo padre ma Wiliam non ha mai manifestato interesse per la scherma, così la ripose nel suo drappo e vi è rimasta fino a oggi. Elisabeth il giorno della tua nascita ebbe il presentimento che un giorno tu l'avresti impugnata con onore. Sai io non credo molto ai presentimenti e alle coincidenze, ma comincio a pensare che un fondo di verità ci sia, perché il giorno che sei nato, anzi nello stesso momento in cui nascevi il tuo bisnonno è morto, in seguito tua madre ci ha raccontato che poco prima d'avere le doglie lui le aveva toccato il ventre>>.

<<E in questo modo il suo spirito è entrato in me? Non ti sembra una cosa un po' assurda?>>.

<<Forse sì, ma quando si tratta di Thomas>>, Karnak sospirò poi continuò, <fine avesse cominciato a credere nelle leggende di quei luoghi, come ad esempio la leggenda che narra che due spiriti possono unirsi per poi diventarne un solo>>.

<<Sì ho sentito parlare di questa e d'altre leggende, molte sono riportate in alcuni libri che letto, alcune sono riportate anche sul diario della Doriana>>.

<<Mh, ma in quel diario non c'è proprio tutto, tua nonna aveva tenuto sì i diari di suo padre, ma aveva anche tenuto anche i diari personali di suo nonno e di tutti i membri della famiglia Canturi, pensa che fra loro ci sia né uno che potrebbe appartenere al capo stipite della famiglia, ho pensato di portarteli, perché tu possa leggerli, sempre se l'idea ti piaccia>>.

<<Hai fatto bene nonno, li leggerò volentieri, ma mi chiedevo, che dirà papà quando saprà della spada?>>.

<<Come ti ho detto non si è mai interessato della spada, e poi è affar mio, l'Occhio del Diavolo ora è tua ragazzo mio>>.

<<Occhio del Diavolo? Immagino per via del rubino?>>.

<<Imparte sì, ma soprattutto perché il tuo bisnonno era chiamato "Transet", che nella nostra lingua antica, significa demonio o diavolo>>.

<>.

Karnak, gli prese la spada dalle mani poi gli disse di sedersi perché aveva bisogno di parlare di una cosa importante; tornò a parlare del diario del capo stipite della famiglia Canturi, e della promessa che aveva fatto sia alla moglie e sia al padre di quest'ultima, sapeva che il nipote avrebbe pensato che fosse impazzito, ma alla fine gli avrebbe creduto. Karnak gli affermò che nel momento in cui sua madre stava per scegliere il nome, sua nonna era entrata e l'aveva supplicata di chiamarlo Hagor, Mirian aveva acconsentito, ma Karnak aveva voluto sapere il perché di quell'insistenza, e la moglie gli aveva affermato che era tutto scritto nel diario del capostipite della famiglia Canturi, e di farlo leggere a Hagor quando sarebbe stato pronto a seguire il suo destino. Ora Karnak pensava che Hagor fosse pronto, quindi gli aveva portato il diario insieme con gli altri, e che fosse altrettanto pronto a leggere ciò che vi era scritto, quindi lo estrasse dalla bacheca e lo allungò a Hagor. Hagor prese il diario e con molta delicatezza lo posò sulla scrivania, lo aprì alla pagina contrassegnata dal segnalibro; il diario era scritto da due calligrafie molto eleganti, e i luoghi descritti non appartenevano al pianeta Flyd, Hagor sospirò e cominciò a leggere.

"14 LUGLIO 1677"

Dopo una terribile battaglia, dove abbiamo perso molti uomini. Sono salito a bordo della Folgore, in quel momento mi hanno informato che mio padre era rimasto gravemente ferito alle gambe, e che il medico di bordo si apprestava ad amputarle entrambe. Mi precipitai nell'alloggio di mio padre e la scena che mi si presentò era agghiacciante, avrei voluto impedire al medico di rendere invalido mio padre, ma sapevo che per averlo ancora con me dovevo lasciarlo fare. Proprio nel momento in cui il medico si apprestava a fare, il suo macabro lavoro apparve un uomo che ne comandava molti altri. Gli uomini che erano apparsi immobilizzarono chiunque fosse presente, uno di loro si chinò su mio padre lo esaminò con molta cura, soprattutto le gambe, poi si rivolse all'uomo che lo comandava e gli disse: "Maestà, sarà un'impresa abbastanza dura, ma posso salvargli entrambe le gambe, ma non qui naturalmente". "L'uomo annuì, si piegò verso mio padre e lo rassicurò. Ciò che mi sorprese che l'uomo assomigliava moltissimo a mio padre: aveva i capelli neri ondulati, occhi blu, profondo mare, naso in su, e la sua voce era calda e profonda, e le labbra carnose, e il suo sorriso era irresistibile. Dopo d'aver rassicurato mio padre ordinò di farlo risalire a bordo. E con mia gran sorpresa, mi trovai in una stanza bianca, vi erano degli uomini che ci stavano aspettando che subito si unirono all'uomo che aveva esaminato mio padre. Mio padre fu portato in un'altra stanza, e in quel luogo mi fu detto che presto le ferite di mio padre sarebbero guarite. Pochi istanti dopo entrò una donna bellissima, aveva i capelli color dell'oro, gli occhi che sembravano due laghetti di montagna, essa parlò con l'uomo che comandava, non compresi ciò che si dissero, ma sentì la donna chiamarlo Hagor, quando egli si girò verso di me ebbi la certezza che mio padre sarebbe presto guarito, e...".

Hagor smise di leggere chiuse il diario, guardò la copertina, e lesse la scritta "Diario di bordo della Folgore scritto da Herry e Thomas Canturi". Hagor trovò buffa la coincidenza, se non ci fosse stata la data e il nome della nave sembrava scritta proprio dal suo bisnonno e dal trisnonno. Hagor rimase in silenzio e si alzò andando alla porta finestra, per un lungo momento guardò lo zampillare dell'acqua che fuori usciva dai cannoncini della fontana a forma di nave, le rose pendule gia ricadevano in mezzo all'acqua, finì il brandy poi chiese.

<non è così?>>.

<<Sì, ma non vuoi sapere come continua la storia?>>.

<<No, non adesso comunque>>.

<la donna citata, e perché ti chiamano "maestà"?>>.

<passato mi sconvolge un po', ma non è solo per questo che non voglio sapere, se sapessi chi è quella donna e come sono finito insieme ah lei, non mi godrei ciò che il destino ha in serbo per me, nonno ora penserai che sia un vigliacco?>>.

<<No, non penso che tu sia un vigliacco, ma solo molto saggio>>. Disse Karnak mentre metteva via il diario, quando si girò di nuovo verso di lui, gli disse: <sono venuto qua anche per proporti un viaggio>>.

<andare nonno?>>.

<situazione che c'è la giù, le richieste dei principi stanno diventando sempre più pressanti, per ciò ho deciso di partire per andare a parlare con loro, so a cosa stai pensando. "era ora", ma pensavo che riuscissero a cavarsela da soli, e che i comandanti e gli ammiragli che ho già mandato vi riuscissero al meno loro, ma come avevi previsto hanno fallito tutti, ora però mi devi spiegarmi come facevi a saperlo? Poiché n'eri così sicuro?>>.

Hagor si era seduto sul divano, e aveva ascoltato con attenzione, e ora era pronto a ripetere ciò che da mesi stava dicendo ai suoi fratelli.

<<Perché nessuno dei comandanti e degli ammiragli, ragiona come la gente del sud. Tu sai che in quelle terre ci sono delle regole non scritte che influenzano il loro comportamento, gli uomini che hai mandato tu, sono uomini capaci sicuramente, ma non in quei luoghi, secondo me ci vorrebbe un uomo che faccia sue quelle regole, quindi che le osservi come sue, comportandosi senza scrupoli di sorta, che in certi momenti diventi spietato ineguale misura di Rasut, capisci cosa voglio dire nonno?>>.

, Hagor lo guardò e sorrise, e Karnak tremò all'idea che quell'uomo potesse essere il nipote, scacciò subito l'idea dalla mente, e riprese a parlare, poiché la sua era, una domanda ipotetica, .

<>.

<padre e Axsterio>>.

<>.

<sia vera e che non ci affondi prima di partire, ci terrei molto a morire nel mio letto, e non infondo al mare>>.

<<Affondare? Scusa cosa intendi dire nonno?>>, Karnak si limitò a sorridere e Hagor capì e sul suo volto comparve un luminoso sorriso, si alzò di scatto e lo abbracciò con una tale forza che Karnak si sentì sollevare da terra. Karnak non lo vedeva così eccitato da tanto tempo e si rimproverò per non averci pensato prima a organizzare quel viaggio, ma dovette concentrarsi su ciò che Hagor gli chiese: <>.

.

<>, ripete Hagor eccitato all'idea di comandare una nave come quella, cominciò andare avanti e indietro, citando tutte le qualità della nave, poi voltandosi di nuovo verso Karnak gli chiese: <>.

<da vararla, e da trovare l'equipaggio, e non è compito del comandante fare entrambe le cose? anche se per l'equipaggio forse ci vorrà del tempo, poiché sei al tuo primo comando>>.

<per quella data io sarò pronto>>.

<>, azzardò Karnak.

<<Più che sufficienti, anzi pensavo anche meno>>, si alzò e aggiunse, <al porto insieme ok?>>, ma non gli lasciò il tempo di rispondere perché era già uscito dalla stanza.

Hagor, non aveva sbagliato di molto quando aveva detto a suo nonno, che per trovare l'equipaggio alla nave, non avrebbe fatto fatica, non appena si sparse la voce che il comandante Flyd stava per salpare, molti marinai si misero in fila per firmare il contratto. Hagor nei due anni d'accademia si era fatto voler bene, nonostante che qualche volta fosse molto esigente, quando gli insegnati lo mettevano al comando della nave scuola, perciò i marinai che collaboravano con l'accademia rinunciarono a quel lavoro per imbarcarsi con lui, persino alcuni sotto ufficiali rinunciarono alle proposte d'ingaggio, fra questi anche Maxs Cambel, ufficiale alle comunicazioni. Karnak rimase sorpreso dalla quantità di persone che si presentò, ma allo stesso tempo ne fu orgoglioso, quando la sera lui e Hagor lasciarono il porto, l'equipaggio era stato assunto completamente, mancava solo il primo ufficiale e l'ufficiale addetto agli armamenti. Karnak era così preso dalla loro conversazione che si stupì quando Hagor gli passò le redini del suo cavallo, perplesso domando dove stesse andando, Hagor rispose che per il primo ufficiale aveva in mente una persona specifica e che sperava di poterlo ingaggiare entro sera. Karnak lo vide entrare in una casa con un piccolo giardino, ne uscì poco dopo accompagnato da una giovane, i due si salutarono, poco dopo Hagor e Karnak erano tornati a casa.

Il mattino seguente quando Hagor salì a bordo gli venne incontro Maxs, parlarono un po' poi Hagor si ritirò nella sua cabina, e prego Maxs non appena il primo ufficiale fosse arrivato di mandarglielo, ma senza dirgli chi fosse il comandante, aveva fatto la stessa richiesta alla ragazza con cui aveva parlato la sera prima.

Neb Carson guardò la splendida nave ancora da varare, sospirò pensando che fosse finita nelle mani di un novellino, e non aveva nessuna voglia di stare sotto a un moccioso spocchioso, che con molta probabilità voleva sempre aver ragione. Non riusciva a capire perché sua figlia avesse insistito tanto perché andasse a quel colloquio, aveva una gran voglia di tornare indietro, poi pensò che ormai fosse li, tanto valeva parlare con il giovane comandante, per lo più poteva sempre dirgli di no. Salì la scaletta e a riceverlo fu Maxs il quale gli annunciò che il comandante era già a bordo e che lo stava aspettando, mentre si avviava verso la porta della cabina del comandante, pensò che il giovane non solo sarebbe stato saccente ma anche pignolo, nel vederlo assumere quell'espressione mesta a Maxs venne da ridere, pochi istanti dopo Neb era entrato nell'alloggio del comandante. Neb chiuse la porta dietro di se e si guardò attorno, l'alloggio del comandante non rispecchiava il nuovo stile che andava per la maggiore, ma aveva qualcosa di famigliare. Neb ebbe la sensazione di essere già stato dentro quell'alloggio, quando era molto giovane; vari mobili erano in mogano e profumavano d'olio, fece scorrere lo sguardo e all'improvviso sentì il cuore battere all'impazzata, non era solo una sensazione, lui era già stato davvero li, quello era l'arredamento dell'alloggio del suo comandante. Si sentì confuso com'era, possibile che quel giovane comandante lo possedesse? Si stava ancora facendo la domanda quando una voce calda e profonda gli disse.

<<Finalmente, cominciavo a pensare di dover venire a prenderti>>, per poco a Neb venne un colpo, davanti a lui c'era il suo vecchio comandante, che gli sorrideva, era così bianco che il giovane preoccupato, le chiese: <>. Neb non riusciva a parlare Hagor lo fece sedere e gli diede qualcosa di forte da bere poi sorridendo gli disse: <d'accordo che sono quasi due anni che non ci vediamo, ma sono così cambiato?>>.

.

<<Sì, sono proprio io, chi pensavi che fossi? Un fantasma>>.

<<Già, tu assomigli tanto al mio vecchio comandante, il comandante Canturi>>. Neb tornò indietro nel tempo, quando lui poco più di un ragazzino si era imbarcato come mozzo sull'ultima nave comandata dall'ammiraglio Canturi, essendo uno dei più giovani entrò nelle grazie del comandante, che al ritorno lo tratto come un figlio, ma quando l'uomo si ammalò fu costretto ad abbandonare la casa del suo mecenate, naturalmente grazie alle sue referenze, trovò subito ingaggi, sia come ufficiale, e sia come costruttore di navi. Hagor gli sorrise e gli disse.

<mio bisnonno>>.

<per il mare>>.

<<Già, ci sono voluti quasi cinque anni per arrivare al comando di una nave, ma ci sono riuscito>>.

<<Sì, ci sei riuscito, ora potrai navigare su tutti i mari del pianeta>>.

<mari della nostra galassia>>, rise Hagor, poi divenne serio e cambiò discorso, .

.

Hagor sorrise e gli mostrò il contratto, Neb lo lesse e lo firmò, a quel punto Hagor gli disse.

<<Neb, il primo incarico che ti affido e di trovare un bravo ufficiale agli armamenti, poi voglio che ti accerti che siamo approvvigionati come sì deve>>.

.

<<No, quando arriveranno i rimorchiatori e i carri motorizzati per il varo chiamatemi>>

<>, disse Neb uscendo e felice per aver accettato l'ingaggio.

Hagor fu chiamato, qualche ora più tarda, con un respiro profondo diede le disposizioni per il varo della nave. Era stata appena completata la prima procedura quando fu raggiunto dai suoi fratelli e amici, Sandor e Gorion si offrirono di dargli una mano, per Angelica e Silvia fu molto emozionante, anche se tutto si svolse con estrema lentezza, ma quando la nave toccò, l'acqua ci fu un boato di voci gioiose, Hagor mostrò la nave ai suoi fratelli e amici poi quando lo se ne andarono scrisse la prima pagina del diario di bordo. Hagor pranzò a palazzo, e promise che una volta che lui e Axsterio fossero tornati avrebbe organizzato una crociera insieme con loro, quando tornò alla nave Neb, chiese di incontrarlo e gli annunciò che aveva trovato l'ufficiale agli armamenti, il suo nome era Davide Norton chiamato da tutti Dev, ma mentre parlava, torceva il capello a tal punto che Hagor pensò: (Per fortuna che quel capello non parla, altrimenti urlerebbe), provando pena per il capello, gli chiese.

<<Neb, che cosa ti ha fato il tuo cappello?<<.

<<Vedi, Dev è una brava persona, ma ha un gran difetto, si crede il miglior scalatore d'alberi maestri e il più coraggioso degli uomini>>.

<d'ingaggiarlo?>>.

<<Tu, sei molto giovane, e lui non accetterà mai di stare sotto il tuo comando>>.

<altro d'ufficiale agli armamenti>>.

<<Hagor, comandante, non c'è nessuno che conosca il suo mestiere migliore di lui>>.

<>.

<ha paura di nulla; potrebbe sfidarlo a chi arriva per primo in cima all'albero di maestra, e una volta arrivati in cima gettarsi in acqua>>.

<>.

.

Hagor riflette, e pensò che una sfida gli sarebbe piaciuta quindi accetto, domandò a Neb quando l'uomo sarebbe arrivato, e Neb gli affermò che sarebbe giunto nel tardo pomeriggio del giorno dopo, Hagor ne fu felice perché così avrebbe avuto un po' di tempo da dedicare alla sorellina. Hagor, come si era imposto, dedicò la mattina alla sorellina, Maria aveva un anno e mezzo e già camminava e pronunciava già qualche parola. Hagor stava giocando con lei quando Gorion gli chiese se avesse qualche minuto per lui, Hagor annuì, e Gorion esordì.

<credo che tu abbia fatto bene a lasciare il palazzo, Hagor, io non c'è la faccio più>>.

<>.

<io considero il palazzo, la mia casa, e i suoi abitanti, la mia famiglia, ma per Virgia>>.

<>.

, Gorion spiegò come Virgia lo aveva trattato quando lo aveva sentito chiamare Karnak nonno. Naturalmente a Karnak non aveva dato fastidio che il ragazzo lo avesse chiamato in quel modo, ma Virgia si era infuriata trattandolo come un bambino stupido. Karnak naturalmente si era infuriato e l'aveva mandata via, ma lei una volta che il ragazzo fu solo tornò alla carica, e questa volta Gorion gli aveva affermato che lei non aveva nessun diritto di trattarlo male poiché lei era solo una tata, certo lei aveva cercato di negare ma lui non l'aveva più ascoltata. Gorion gli disse anche che ogni volta che lui e Sandor si fermavano a discutere lei s'intrometteva, era evidente che la donna sapesse la verità su di loro. Hagor s'informò cosa avessero intenzione di fare lui e Sandor nei confronti del loro padre, ma il giovane gli affermò che non avevano deciso nulla, ma ciò che poi diede più fastidio a Hagor fu quando Gorion lo informò che dal giorno del suo compleanno Virgia trattava male Angelica, chiamandola anche in modo volgare, anche davanti a Maria. Hagor chiese come si comportava con Axsterio e Fransuas, Gorion spiegò che con loro era meno pressante, ma li infastidiva lo stesso, Hagor gli affermò che se lo ritenevano potevano trasferirsi a casa sua, ma doveva trovare un modo da tenere a bada la vecchia tata senza essere presente, salutò Gorion affermandogli che aspettava lui e gli altri alla nave, per poi andare a cena.

Hagor nel pomeriggio raggiunse la nave, passò per la spiaggia, nel frattempo Neb stava mostrando la nave a Dev, il quale gli disse severamente.

<<Neb, è veramente una gran bella nave, peccato che sia affidata a un novellino>>.

<nave il comandante è molto amato e stimato>>, replico Neb, Dev stava per rispondergli, quando la loro attenzione fu attirata da un cavallo che sembrava volare sulla spiaggia, aggrappato al suo collo il cavaliere vestito, di nero, animale e cavallerizzo sembravano un essere solo, Neb annunciò: <<Sta arrivando il comandante>>.

<<Neb, quello sarebbe il comandante di questa nave?>>.

.

Hagor con un balzo salì sul pontile e si diresse verso le scuderie, quando salì a bordo, aveva uno dei suoi mitici sorrisi; mentre Hagor li raggiungeva Dev, lo squadrò e cominciò a borbottare, tanto che Neb gli domandò.

.

<letto>>.

<>.

<gradi?>>.

<<Era, il migliore del suo corso, e poi l'istruito io, e non è tutto, ha anche le stesse capacità del nostro vecchio comandante>>.

<solo>>.

Neb stava per rispondergli quando Hagor lo precedette allungando la mano a Dev.

<parlato ieri?>>.

<<Sì comandante, l'ufficiale agli armamenti>>.

Dev prese prontamente la mano di Hagor, gli venne anche la brillante idea di stringerla con forza ma Hagor non si lasciò intimidire e ricambiò la stretta continuando a sorridere tranquillamente, ritirarono la mano nello stesso momento, quella piccola battaglia era finita in parità ma Dev irritato per non aver vinto il piccolo scontro, disse a Neb.

<ho per te è grande, ma se credi che mi farò comandare da uno sbarbatello che per soffiarsi il naso ha ancora bisogno della mamma, ti sbagli>>.

Era quello che Neb e Hagor stavano aspettando, e Neb fece finta di scusarsi per l'isolenza di Dev, quindi disse.

<invecchiando è diventato anche insolente, Dev ti sembra il modo di parlare?>>.

, sbuffò Dev, Neb stava per replicare ma Hagor disse.

<fare quello che sa fare lui, non penserà più che abbia bisogno della mamma per soffiarmi il naso>>.

Dev lo squadrò e capì che Hagor gli aveva lanciato una sfida e sogghignando chiese:

<>.

<>.

<<D'accordo, a chi arriva in cima all'albero di maestra>>.

<<D'accordo, e una volta arrivati si percorre la trave di traversa, e ci si getta in mare, vince chi ritorna per primo sul ponte>>, aggiunse Hagor.

<>.

<vinco io tu domani parti con noi>>.

<<Naturale, ma tanto so che vincerò io, perché l'unico che mi batteva sempre è morto>>.

<>, chiese sogghignando Hagor.

<>

Hagor sogghignò in un modo tale che a Neb venne la voglia di fermarli, ma ormai era troppo tardi i due si erano già preparati, scalzi e rimasti solo con i calzoni aspettavano il suo via. Hagor e Dev si scambiarono di nuovo qualche battuta poi a Neb non resto che dare il via. Neb conosceva bene le capacità di entrambi, esperti nella scalata, e in tutto ciò che comprendeva la gara, l'unico vantaggio di Hagor era la sua giovinezza. Alzò gli occhi e li vide alla pari, ma poi Hagor scattò e superò Dev Hagor quando raggiunse la trave che doveva attraversare, guardò, dove fosse il suo avversario, lo vide in difficoltà e gli affermò che per lui la gara poteva anche fermarsi in quel momento ma Dev gli rispose seccato che non si arrendeva. Hagor allora cominciò a percorrere la trave, era arrivato a metà quando sentì un grido e un tonfo in mare; Dev era scivolato, e per certi versi era stato fortunato, perché era finito in mare. Hagor non ebbe dubbi tornò indietro, attraverso la trave che doveva, percorre l'avversario e si tuffò e qualche istante dopo riemerse con Dev.



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