Magazine Diario personale

Sei anni

Da Chiagia

C’è da dire che sei anni comincia ad essere un’età apprezzabile.
A sei anni non sei più quel bambino che ha bisogno della mamma anche per cambiarsi la maglietta, ma sei un altro bambino, più grande, che ha sempre bisogno della mamma per cambiarsi la maglietta ma per sua scelta e pigrizia, mica per altro.
A sei anni cominci a guardarti attorno, oltre i confini della tua stanza dei giochi, quantomeno per cercare altro spazio per i giochi visto che lì non ce ne stanno più.
Sei anni e pensi alla scuola, ormai prossima, e per metà del tempo ti immagini come sarà bello conoscere cose nuove, mentre per l’altra metà del tempo pensi a scuse per non andarci compatibili con la tua età (per esempio “me la sono fatta addosso” non dovrebbe più andare).
Sei anni è un bel traguardo, caro ragazzo, ed è bello arrivarci sapendo contare fino a centonovantuno, e fermarsi solo per noia perchè si potrebbe andare avanti, e sapendo scrivere in stampatello, magari a volte con la S alla rovescia come un serpente allo specchio ma quello, e la spaziatura delle parole, c’è tempo per migliorarlo.
Sei anni e attacchi già benino le figurine dei calciatori, ma stai attento e non ti distrarre quando ce l’hai in mano.
Sei anni è anche l’età che i genitori pensano “oddio, mi sta diventando un adulto” e sei te che devi fare qualcosa di irrimedibilmente stupido per ricordargli che in realtà sei ancora un bambino.
E la fai, stanne sicuro.

Auguri, nostro meraviglioso cucciolo.



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