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Sei la mia vita

Creato il 08 aprile 2011 da Silvanascricci @silvanascricci

Sei la mia vita

L’altra sera stavo guardando Exit di Ilaria D’Amico che aveva un collegamento con alcuni sostenitori di Silvio Berlusconi; e fin qui nulla di particolare, ma mi ha colpito, ancora una volta, in maniera alquanto sgradevole un elemento.

L’adorazione.

Perchè io capisco, perfettamente, la partigianeria politica e d’altronde l’etimo del lemma partito significa “di parte”, quindi nulla di stravagante od insolito.

Quello che mi infastidisce è proprio la devozione quasi religiosa che questi esprimono.

Ve lo immaginate un elettore del PD o anche del SEL che parla di Bersani (oh, ragazzi…) od anche di Vendola con toni messianici dichiarando, senza neppure una nota di pudore, “‘è la mia vita”, piuttosto che “è come Dio”?

Io, proprio, non ci riesco; all’elettore di sinistra verrebbe, laicamente, da ridere mentre lo dice, non riuscirebbe ad atteggiare neppure il viso a compunta serietà.

Noi siamo piuttosto inclini alla feroce critica, al ghigno ironico, al saggio distacco; se proprio vogliamo essere generosi tendiamo alla stima; oltre non andiamo.

Non abbiamo venerato neppure Berlinguer, che era Berlinguer e non un cavaliere qualunque; lo abbiamo, anche, amato, ma mai venerato.

Perchè in politica la venerazione è pericolosa, il politico va giudicato, contestato e valutato in base alle decisione che prende e alle azioni che compie; la devozione impedisce una chiara visione dell’operato.

La deferenza non permette di giudicare ed il giudizio è l’elemento fondante della democrazia.

Solo nelle dittature esiste il culto e l’adorazione del capo; il genitore lasciamolo ai bambini, agli adulti serve un pari con cui confrontarsi.

E poi, vogliamo parlarne, se Berlusconi è la tua vita, la tua vita è una malinconia.



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