Il Senato accademico dell’Università del Salento ha approvato un documento nel quale si esprime “ancora una volta il dissenso su punti qualificanti” dell’impianto complessivo del ddl Gelmini di riforma degli atenei italiani. Lo rende noto l’Unione degli studenti (Udu) di Lecce, che ha promosso il documento.
Sei i punti salienti del documento. Vi si contesta “la drastica riduzione delle risorse assegnate all’università che penalizza in particolare gli atenei del Sud” e gli “effetti distruttivi” che la riduzione dei fondi avrà su ricerca e formazione.
Il Senato accademico impegna inoltre il rettore, Domenico Laforgia, a far presente la gravità della situazione nella Conferenza dei rettori. Nel documento, poi, si esprime “preoccupazione” per “l’incapacità di garantire ai capaci e ai meritevoli fondi adeguati per realizzare il loro diritto allo studio surrogato dalla logica di prestiti d’onore affidati a società per azioni”.
Si manifesta inoltre “l’esigenza istituzionalmente non eludibile” di avviare un confronto produttivo con tutti gli studenti “al di là delle modalità, in taluni casi inaccettabili, attraverso cui si è espressa la loro legittima angoscia per l’assenza di futuro a conclusione dei loro studi”.
Infine il Senato accademico salentino “respinge con fermezza qualsiasi prospettiva che configuri in termini di esclusivo ordine pubblico la questione universitaria, nell’ambito di ‘arresti preventivi’ incompatibili con la lettera e lo spirito della nostra Costituzione: articoli 9, 16, 17, 34″.