Sei un manager? Ecco quello che non dovresti mai dire
I manager e lo stress. Forse avrei dovuto dare questo titolo al post. Perché in effetti è lo stress il cattivo consigliere delle giornate in ufficio. A qualunque livello della scala gerarchica si rischia di cadere nel tranello della poca calma. Ansia, frustrazione, nervosismo e stanchezza sono i nostri peggiori nemici quotidiani. Ma se sei un manager, o stai per diventarlo o sogni di esserlo e quindi lo sarai, ecco qua qualche consiglio utile per non lanciare i messaggi sbagliati.
Hays Italia, azienda impegnata nella ricerca del personale, ha stilato una lista interessante delle frasi che non dovrebbero mai uscire dalla bocca di un manager. Difficilmente pubblico comunicati stampa su questo blog, ma questo l’ho trovato divertente e, soprattutto, utile.
Con i manager mi capita di parlare per delle interviste. Alcuni sono straordinariamente simpatici e rispettosi nei confronti dei propri collaboratori. Comprendono i ruoli e le capacità di ognuno e riescono a fare una squadra di lavoro solida. Altri, invece, dovrebbero leggere questo post.
Mi riferisco a chi ripete frasi come “Ho fatto io il lavoro al posto tuo ieri sera. E tu dov’eri?”. Ecco il modo perfetto per fare pressioni e creare malumori e frustrazione nel proprio bene. Se il manager lavora h24 7 giorni su sette non può pretendere che avvenga la stessa cosa per i suoi collaboratori. Almeno non può pretenderlo a priori.
Probabilmente questa tipologia di manager è anche quella che afferma “Non voglio sentire lamentele” dimostrando di non avere empatia e di non valorizzare il fattore umano. Ascoltare i commenti di un collaboratore è fondamentale per instaurare un buon rapporto di lavoro. E se invece si desidera evitare il deleterio clima di terrore forse sarebbe il caso di non dire “Fai come ti dico altrimenti…”. Minacce che non portano ad altro che a sentimenti negativi. Il vero leader deve ispirare e insegnare.
Eh, no, non vale nemmeno dire “Tra tutti sei sempre il migliore” perché denigrare gli altri osannando qualcuno non è la strada per creare il giusto clima di squadra. Questo potrebbe generare divisione e malumori tra i colleghi. Cosi come non è saggio incolpare qualcuno. In una bella squadra si condividono gioie e dolori. Sempre e comunque. E le situazioni si risolvono insieme.
Affrontando poi il tema delle scadenze. Vien da chiedersi come dovrebbe agire un buon leader. “Non ce la faremo mai!” non è l’affermazione giusta. A meno che non si voglia creare uno stato di ansia nei propri collaboratori. Un buon manager dovrebbe agire con sangue freddo e consapevolezza. La consegna di un progetto è sempre più vicina? Allora serve dare coraggio alla squadra e scendere in campo tutti uniti. Manager compreso!
Il concetto di tutto questo è molto semplice: siamo nell’era dell’empatia e dei rapporti umani come sostengono fortemente i miei amici di LivingNow.it. E’ tempo di dare valore alle persone, fare squadra e giocare insieme.
Ora ti chiedo: conosci un manager che potrebbe avere bisogno di queste indicazioni? Condividi il post sulla tua bacheca taggando le persone interessate. E osserva cosa succede. Oppure coinvolgi i tuoi colleghi e chiedi loro “cosa ne dite? Noi da che parte stiamo?”. Se non altro nasce una riflessione.