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"Really, truth was such an abominably awkward inconvenience."
(“Seize the Fire”, di Laura Kinsale)
Avevo già provato a leggere Seize the Fire qualche anno fa, ma non era il momento giusto: non avevo tempo sufficiente. E l'ass reading non ha funzionato con questo libro: l'inglese della Kinsale è complesso, usa termini non comuni, parla di situazioni inusuali, e quindi la comprensione è ostica persino se ci si mette di buzzo buono. Così, non ci avevo capito un granché. Ora ho finalmente ripreso il libro in mano, e pensate al mio shock quando ho scoperto che Sheridan Drake, il protagonista di Seize the Fire, a un certo punto suona l'armonica... e suona Greensleeves! Lo shock non è dipeso tanto dalla similitudine di situazione con l'Adam di Capitan Swing - quando si pensa a un militare si pensa a un'armonica, e quando si pensa a un'armonica suonata in Inghilterra nel 1800 si pensa a Greensleeves - ma da quanto il confronto sia stato umiliante per me, un spina nel fianco nel prosieguo di questo libro. Perché la Kinsale, ragazze... ah, la Kinsale! Cosa riesce lei a tirar fuori dallo stesso topic: con quale grandezza l'ha sviluppato. Che donna. Non riuscirò mai più a rileggere Capitan Swing con gli stessi occhi e con lo stesso trasporto.
Detto questo, se non vi fosse ancora chiaro, ho amato questo libro. Visceralmente. Prima di tutto, ecco la trama. (Ah, proverò anche a tradurvi le frasi inglesi che riporto, perché senza le parole di Sheridan non potreste capire il colpo di fulmine che mi ha folgorato. Spero facciano lo stesso effetto anche a voi, spingendovi a leggere questo libro in lingua originale, visto che non è tradotto in italiano.)
Trama: Naval captain Sheridan Drake is no knight in shining armor, even if he has been knighted for heroism by the King. For him, an exiled princess with revolutionary ideas is just another opportunity to steal her jewels and get himself out of debt. Princess Olympia isn’t precisely fairy-tale royalty herself, she’s plump and a little shy, but she’s desperate to do something of importance in the world. From naive hero-worship to the darkest depths of Sheridan’s battered heart, Olympia must face demons she could never imagine in her dreams of glory.
Traduzione: Il capitano Sheridan Drake non è un eroe, anche se il Re lo ha nominato baronetto per atti d'eroismo. Per Sheridan, una principessa in esilio con idee rivoluzionarie è solo una buona opportunità per rubare i suoi gioielli e pagare i propri debiti. Anche la principessa Olympia non è precisamente la principessa delle favole, è grassoccia e un po' timida, ma vuole a tutti i costi fare qualcosa di importante nel mondo. Dal suo iniziale e ingenuo culto dell'eroe, fino ad arrivare alle profondità più oscure del cuore di Sheridan, Olympia affronterà demoni che non avrebbe mai potuto immaginare nei suoi sogni di gloria.
Proverò a mettere insieme i miei pensieri, ma temo saranno sconclusionati, perché non posso fare a meno di essere sconnessa quando parlo della Kinsale. Ormai ho deciso di amarla "no matter what", e l'amore è irragionevole.
"I'm sorry to say you've got no idea what you're talking about. Which comes as no surprise to me. You generally don't."
(Trad.: "Mi dispiace dirti che non hai la minima idea di quello di cui stai parlando. Ma la cosa non mi sorprende. È quello che ti capita di solito." - by Sheridan Drake)
La prima parte di questa mia riflessione è dedicata al protagonista, Sheridan Drake. La seconda è dedicata alla protagonista e la terza alla storia.
Sheridan Drake. Il miglior protagonista di romance di cui abbia mai letto, nella prima parte del libro soprattutto. Per farvi capire quanto io lo ami: voi sapete quanto io straveda per i miei personaggi, Christopher e Adam: be', Sheridan polverizza Adam e sbatte nella polvere Christopher.
"Did you think heroes were never afraid, Princess?"
("Pensavi che gli eroi non avessero mai paura, Principessa?")
Splendido. Splendido, meraviglioso Sheridan, re degli imbroglioni e dei cinici, Dio di ogni inganno.
"If it's guilt and regret you want, you're looking at the wrong man."
("Se è senso di colpa e rammarico quello che stai cercando, stai guardando verso l'uomo sbagliato.")
All'inizio, quel che sappiamo di Sheridan è quello che lui stesso pensa di sé: un codardo, un bugiardo, un sarcastico e disilluso mascalzone. Per dirla con parole sue:
Villainous Sir Sherry, King of the Bastards.
In seguito, con le nostre conoscenze di donne del 2014, capiamo che soffre di Post-Traumatic Stress Disorder. A questo proposito, un'inevitabile osservazione. La Kinsale è fissata con le malattie mentali (topic che interessa moltissimo anche me, motivo per cui sento con questa autrice un feeling totale): i suoi protagonisti maschili sono spesso dei meccanismi rotti, "in pezzi" (espressione che si ritrova spessissimo nel libro). Ed è qui che entrano in gioco le eroine della Kinsale. Eroine che sono invece molto semplici, caratterialmente, vedono il più delle volte il mondo in bianco e nero, il Male da una parte, il Bene dall'altra. Olympia è un esempio perfetto di questo. È la principessa di un piccolo regno (fittizio, tra le Alpi) e vive in sogni privi di contatto con ogni realtà. Desidera la democrazia, la giustizia, la libertà per il suo popolo, ma per lei sono solo parole, non ne comprende l'esplosivo e doloroso significato. E, quando conosce Sheridan, ne fraintende completamente il carattere. Per dirlo con parole di Olympia, per lei Sheridan è:
Sir Sheridan Drake—gallant, courageous and admired, impossibly handsome and fascinating; the greatest naval hero of his generation.
(Sir Sheridan Drake - galante, coraggioso e ammirato, incredibilmente bello e affascinante; il più grande eroe navale della sua generazione.)
Inizialmente Olympia si innamora di qualcuno che neppure esiste.
There was adoration in her eyes, worship for the hero he was not and never had been.
(C'era adorazione negli occhi di Olympya, ammirazione per l'eroe che Sheridan non era e non era mai stato.)
È difficile affezionarsi a questa eroina, dà ai nervi (a me sopratutto), ma è funzionale alla trama: è la sua ingenuità a renderla indispensabile per il protagonista maschile. La sua oasi di pace e di calma in un mondo di assurdità e dolore.
His career had taught him one true thing amid the folly—there were few enough moments of peace in life. He took this one and treasured it with sincere gratitude, which was as close to religion as he came these days[..]. He thought foolishly: Let me stay here. I need this.
(La sua carriera gli aveva insegnato una cosa vera in mezzo alla follia: c'erano ben pochi momenti di pace nella vita. Sheridan accolse quest'attimo e lo custodì con sincera gratitudine, che era la cosa più vicina alla religione a cui lui poteva arrivare, di questi tempi[..]. E pensò stupidamente: lasciami rimanere qui. Ne ho bisogno.)
Sheridan pensa spesso che vorrebbe che Olympia rimanesse ingenua per sempre, che non si scontrasse mai con la dura realtà. Lei è una specie di specchio rovesciato di Sheridan: la parte innocente di sé, quella che pensava che nella vita tutto sarebbe andato bene, che ci fosse una logica che sorreggesse il mondo. In pratica, la salvezza dalla disperazione.
He heaved a sigh and pulled her down against him, letting her bury her face in his neck and weep for lost and silly dreams. He supposed he must have had some dreams himself once—even if he couldn't remember now what the devil they ever were.
(Sheridan sospirò e la strinse a sé, lasciando che lei nascondesse il viso nel suo collo e piangesse per i suoi stupidi sogni perduti. Lui stesso supponeva di aver avuto dei sogni una volta, anche se ora non riusciva proprio a ricordare quali fossero.)
Seize the Fire non è comunque diventato il mio libro preferito della Kinsale. Stupite? Ma è a causa della storia, il terzo punto, quello dolente di questo post: la trama non regge molto, non dalla metà del libro in poi. Succedono troppe cose, e troppo improbabili: si ha una sensazione di ridondanza. Pirati, isole deserte, schiavitù, chi più ne ha più ne metta. Persino il carattere di Sheridan viene caricato di troppi traumi. Troppi. Schiavo, rapito dagli strangolatori, suo padre è fuori come un merluzzo, disastri navali e terribili ricordi di guerra: troppo. Non serviva, a mio avviso.
Quindi, nonostante Sheridan sia, finora, il mio protagonista preferito ever, "La figlia del matematico" rimane il mio romance preferito, non solo tra quelli scritti dalla Kinsale ma in assoluto. Se il Christian de "La figlia del matematico" non è breathtaking come Sheridan, pur essendo molto affascinante e incredibilmente intelligente, la sua storia regge in ogni punto, è un romance a mio avviso perfetto. Cosa che Seize the Fire non è.
Ma va letto. No matter what.
"Olympia, assume that I am giving you this advice in a friendly, avuncular tone. Get yourself the hell away from me." He stood for a long moment with his eyes closed and his jaw set. "Are you gone yet?" he asked. "No."
("Olympia, facciamo finta che io ti stia dando questo consiglio in un tono amichevole e fraterno. Stai lontano da me, dannazione." Sheridan rimase per un lungo istante con gli occhi chiusi e la mascella tirata. "Te ne sei andata?" chiese. "No.")
PS. Sheridan. Oh, Sheridan.
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