Magazine Diario personale
Selva,
fitta rete d'alberi e rovi,
foresta della mia psiche.
Impenetrabile territorio,
selvaggia regione,
patria di strane creature,
da primitive madri partorite
e abbandonate a se stesse.
Predatrici
del mio vagabondare
per questi calli inesistenti,
dove luce flebile
appare ad un orizzonte
lontano.
Fruscii di passi,
voci,
incomprensibili linguaggi,
solo distinguo un idioma,
liana che mi sorregge,
il tuo.