Britney Spears sta raschiando il fondo. A dispetto del successo del suo ultimo brano, Till the world ends, da mesi ancora nella top ten della Billboard Chart, anziché trovare nuove idee originali per promuovere il suo terzo singolo, I Wanna Go, estratto dal fortunato Femme Fatale, la cantante ricicla l’ormai stantia trovata di scagliarsi contro la stampa. Insomma in un mondo, quello musicale, dove si provoca al limite dell’etica con messaggi religiosi, politici o sessuali, per Britney il massimo della trasgressione nei suoi videoclip è quello di prendersela con i giornalisti, e così se in Piece of me strappava magazine, in If u seek Amy mostrava le difficoltà di apparire mediaticamente perfetta, parodiando Desperate Housewives, e ancor prima in Everytime si sentiva assediata e sotto pressione, nell’ultimo video, in rotazione da oggi su VEVO, Britney lancia microfoni ai fotografi, a ritmo di musica, e manda a quel paese i giornalisti in una sala stampa con cui si apre la clip.
Ma non è soltanto il concept di fondo a deludere, quanto la nuova immagine da teenager che l’artista, ormai alla soglia dei trent’anni, cerca di dare, scopiazzando la più giovane collega Avril Lavigne non solo per il contesto urbano del video, da sempre caratteristica delle clip della cantante canadese, che da Complicated a What the Hell è praticamente saltata da una macchina all’altra per le strade di New York, ma per le ridicole ciocche colorate nere e fucsia tra i capelli, non come un’icona pop, ma come una qualsiasi star emergente per adolescenti.
In compenso però il brano è davvero notevole e molto orecchiabile, ed ha saputo catturare l’attenzione dei fan sin dal primo ascolto del settimo album da studio dell’artista, caratterizzandosi come una delle pietre miliarii di tutto il disco, e potrebbe rivelarsi come un grande successo dell’estate appena iniziata.