Un giorno, mentre andava a passeggio, Svjetlana Tepavcecic, un’artista di origine bosniaca che vive e lavora negli USA, fu attratta da uno strano oggetto che stava in terra, sporco e rovinato, che aveva una strana bellezza. Le ci volle un po’ per capire che si trattava di un seme perché sembrava una via di mezzo tra un porcospino e una palla di cannone medievale.
Da lì la scintilla per esplorare il mondo misterioso dei semi, minuti e infinitamente complessi, e ritrarli in una serie di fotografie che hanno dato vita al progetto intitolato “Means of Reproduction”.
L’idea alla base del suo lavoro è la trasformazione, il piccolo che si trasforma nel grande, il micro nel macro. Il tutto a rappresentare lo scopo della vita di riprodurre se stessa, ma anche la complessità della natura, parte della quale rimane invisibile ai nostri occhi.
Nelle immagini che seguono scopriamo un mondo sconosciuto, insospettabile e suggestivo. Questo il sito della Tepavcecic dove potrete conoscere altri suoi progetti.
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