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Semi di Marjuana liberalizzati? Una sentenza della Corte di Cassazione

Creato il 23 febbraio 2012 da Yellowflate @yellowflate

Semi di Marjuana liberalizzati? Una sentenza della Corte di CassazioneNavigando in rete troviamo un interessante post, sul blog gestito dallo Studio Legale dell’Avvocato Angelo Greco, il testo, per completezza della notizia e per particolarità della materia trattata lo riportiamo così come è stato redatto.

Il sapore della sentenza sottodescritta sa di storico infatti si potrebbero commercializzare i semi di cannabis indiana, ovvero, in gergo, marjuana.

“È di ieri la sentenza che molti attendevano: secondo la Cassazione [1] non è reato vendere su Internet semi di cannabis, quando ciò non sia accompagnato dalle “istruzioni” per ricavare, dal prodotto naturale, la sostanza stupefacente.

 Nel caso deciso dalla Suprema Corte, due trentacinquenni vendevano, dal proprio sito web, varie tipologie di semi di cannabis, con tanto di spiegazioni, suggerimenti, consigli, finalizzati però a fornire spiegazioni sulla semplice coltivazione della pianta.

I giovani infatti non spiegavano anche le modalità per ricavare dai semi il “principio attivo” stupefacente. Solo tale ultima condotta avrebbe portato all’incriminazione dei venditori. La mera detenzione e vendita di semi di cannabis, infatti, se non rivolta a ricavarne sostanze stupefacenti, non è illecito penale.

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Perché ricorra il reato, invece, è necessario che il detentore/venditore sia consapevole della destinazione del seme.

In linea generale, infatti, il codice penale sanziona il “tentativo” del reato di coltivazioni e produzioni vietate [2] solo quando gli atti “preparatori” (come la vendita) siano idonei e diretti, in modo non equivoco, alla realizzazione dell’illecito. In altre parole, deve risultare certa l’intenzione del venditore di commettere il reato. Tale consapevolezza si può estrinsecare nell’impartire istruzioni all’acquirente sulle modalità per ricavare dal seme la corrispondente droga.

Al contrario, la semplice detenzione di cocainaeroinaoppio e tutte le altre sostanze indicate negli elenchi predisposti dalla legge è considerata di per sé stessa reato, in quanto si tratta di elementi che sono già “prodotto finito”, ossia sostanze stupefacenti.

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[1] Cass. sent. n.6972 del 22.02.2012.

[2] Artt. 26 e 28 L. 685/75; art. 73 DPR 309/90.

(“La Legge per Tutti” è un portale che spiega e traduce, in gergo non tecnico, la legge e le ultime sentenze, affinché ogni cittadino possa comprenderle. I contenuti di queste pagine sono liberamente utilizzabili, purché venga riportato anche il link e il nome dell’autore).

Sito amministrato dallo Studio Legale Avv. Angelo Greco (www.avvangelogreco.it). Nell’ambito del diritto civile, svolge consulenza alle imprese, diritto della rete e diritto d’autore, diritto dei consumatori, privacy, procedure espropriative.”

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