Semi-saga-semi-seria tra parentesi di Udine.

io sono nato a Udine, però da madre nubile.

Vivevo in uno stabile, avevo un solo mobile,

con una donna immobile, già morta di sifilide.

Io disegnavo absidi, bevevo aminoacidi

io vidi degli eccidi ed intravidi due omicidi.

Con i vestiti umidi, giocavo con le gonadi,

e con le gonne lunghe di mia madre il giovedì.

Amavo suoni midi, mi divincolai nei vicoli,

mi misi di buon viso dentro dei cattivi ludi.

Amavo gli stereotipi così come i monotoni,

ed ascoltavo i nastri stereofonici dei libici.

Di notte con gli amici pisciavamo sulle lapidi

mangiavo arrosticini ed inventavo degli acrostici.

In casi più sporadici, se siti in siti aulici

ordinavamo due cavalli e mezzo a nome Previti.

Io mi prendevo i meriti e i calci negli stipiti

e intanto io crescevo perché masticavo lieviti,

mia madre non più nubile, divenne maritata

di un tizio che pagava con le rate anche una rata

Da Udine per vivere mi trasferì a Vigevano

(le regole non scritte del perfetto uomo retto).

I soldi me li presi senza pesi dando il retto

e ruppi l’incantesimo col sogno nel cassetto.

Attimi, secondi, poi minuti, poi le ore,

giorni, settimane, mesi, anni, poi decenni.

Cenni da mia madre sopra il suo letto di morte disse:

“Quando te lo mettono nel culo tu sii forte”

Poi respirò il suo ultimo respiro senza aspiro

e pianse suo marito divenuto un uomo solo.

Visse un po’ in un molo con un polo scolorito

e divenne un mito tra i barboni di quel luogo.

Ed io continuo a vivere, sono tornato ad Udine

e scrivo testi stupidi per bimbi un po’ disabili.

Ho una compagna bionda, storpia rondini con fionda

e come passatempo è fondatrice di una ronda.

È stata vincitrice nel programma Sarabanda

e vende delle agende per i bimbi dell’Uganda.

È nata a sud di Londra ma però è vissuta ad Udine

ha lavorato in Standa ma non certo in pianta stabile.

Ed ora che sian vecchi siamo in due sopra una branda

mio padre è morto tisico per colpa del buon Brendy

Le ceneri – mi disse – tu cospargile in Irlanda

e feci ciò che chiese ma non come dio comanda.

(Andrea Coffami & Angelo Zabaglio)