Ebbene sì. Silenziosamente da qualche settimana sapevo che avrei avuto una breve-intensa-meritata
mini vacanza romana. I dettagli ve li risparmio, ma vi basti sapere che tutto inizia con 7 e mezzo di treno, aggravate da un consistente ritardo del
treno/carro bestiame from Terronia con conseguente corsa fino all'Ippodromo delle Capannelle per
"l'evento rock dell'estate" (cit. Vivo Concerti - sì, che merda di slogan) ovvero il concerto di
Miles Kane, dei
The Vaccines e soprattutto dei miei adorati
Arctic Monkeys. Non ero sola, ero con la mia best friend ragazzatangente, grazie alla quale non abbiamo dormito alla stazione Termini ogni notte. Dopo varie vicissitudini siamo arrivate a Capannelle, affrontato una fila non disumana e scorrevole, insomma, stranamente culo a profusione. Il posto era parecchio bello e, ad onor del vero, organizzato abbastanza bene (no, non mi pagano per dirlo e non mi regalano i biglietti, cazzommerda). Qualcuno ha lamentato l'assenza di maxi schermi e cose affini, ma, personalmente, non ci ho nemmeno fatto caso, specialmente perché a tutti concerti a cui ho assistito non ne ho mai visti, e quindi sticazzi. BTW, per punti vi narrerò la sera del 10 luglio:
Ciao, siamo davanti: Per cause non ancora spiegate dalla scienza, nonostante il nostro arrivo nel momento dell'apertura dei cancelli, ci siamo ritrovate davanti, quasi sotto al palco. La nostra collocazione è stata laterale, attaccata alle transenne che delimitano il perimetro, di fronte a sicurezza e soccorsi, ovviamente questo sogno è durato solo per tutta la durata della performance di Miles Kane e mezza dei The Vaccines, poi una ha deciso di venire a crepare vomitando dove mi trovavo io e mi son dovuta spostare un po'.
La signora che sputa taralli: Ho visto vari genitori ai concerti a cui ho assistito, ma lei merita il Golden Globe, l'Oscar, il Nobel del genitore da concerto. La signora, che mentre parlava con me e ragazzatangente sputtacchiava taralli, ci ha raccontato di aver accompagnato i figli di 16 e 18 anni a ben sei concerti nel giro di un anno, ma non semplicemente fuori, lei entra con loro. I figli stavano in mezzo al casino, lei si era messa vicina, dove erano più o meno visibili per sapere che facevano. Madri cagacazzi.
Alex Turner ciaone.
- Anvedi Miles Kane! Mi piaceva già prima, ma dopo il suo live ho capito che è un tipetto niente male e che dal vivo "spacca". Non sarà un innovatore, però coinvolge il pubblico, è iperattivo e simpatico. Su Come Closer ha fatto cantare anche i muri. Il mondo dice che è brutto, io dico che è figo, le solite cose.
- The Vaccines bagnati, The Vaccines fortunati: Giustamente dopo qualche loro canzone ha cominciato a piovere e ho dovuto mettere il k-way diventando più brutta del solito, però che fomento che sono sti ragazzi. Son quasi due anni che li amo profondamente e vederli è stata una soddisfazione. Sono stati oltre le mie aspettative e sulle note di All in white, già quasi senza voce, stavo per piangere dall'emozione. Che bimbaminkia, I know.
- Ehi, Arctic Monkeys, vi bramavo dal 2007: Era il lontano 2007 quando quello che mi piaceva al liceo me li fece ascoltare e amare, poi lui si è sfanculato per ragioni che non ricordo, loro invece sono rimasti, sono cresciuti e si sono fatti amare. E' stato uno dei concerti più belli di sempre, hanno fatto sia pezzi più "antichi", pezzi che hanno costellato la mia vita da liceale sfigata, sia i pezzi più nuovi di Suck it and See fino al nuovo singolo (che io amo follemente) Do I wanna know. Il momento più bello, per me, è stata l'esecuzione di Crying Lightning, sia perché è uno dei miei pezzi preferiti, sia perchè boh, Alex Turner era a qualche metro da me e son ritornata una diciassettenne cogliona.
Per il resto abbiamo trascorso altre due giornate a
Roma visitando i Musei Vaticani, San Pietro, Villa Borghese (dove abbiamo essenzialmente mangiato ammirando le anatre del
laghetto con culo all'aria e scommesso quanto ci avrebbero messo le coppiette in barca ad affogarsi), Trastevere by night e comprato qualche cianfrusaglia in Via del Corso, per poi,
inevitabilmente, finire dentro la Feltrinelli dove Giulia mi ha convinta a comprare, finalmente Hail to the Thief a 5€, con solo 10 anni di ritardo. La terza, l'abbiamo praticamente trascorsa dentro Termini aspettando il treno quasi fino alle 17, comprando libri e facendo spese formato famiglia alla Conand del piano inferiore, emozioni forti. E nulla, mi son divertita tantissimo, come ogni concerto mi sento sempre un po' più
nuova dopo, è come se un altro pezzetto di me andasse a posto, questa volta ne avevo proprio bisogno, ero stanca e bisognosa di qualcosa di bello,
finalmente. Ovviamente il viaggio del ritorno si è concluso
inaspettatamente (nessuna roba strana, tranquilli), ma dedicherò un post a parte per quello, spero di prepararlo prima di ripartire per le vacanze, sempre mini, al mare (eh sì, tocca, lo so, assurdo da parte mia) con i miei amici. Dai, speriamo, la speranza è l'ultima a morire,
di solito.