La Frailea grahliana è una piccola cactacea nana che come le altre Frailea produce semi autonomamente essendo autofertile. La pianta adulta arriva a misurare al massimo 2-3 cm.
I semi provenivano da una pianta della mia collezione, sono stati piantati il 30 gennaio 2011 con una tecnica leggermente diversa da quella che uso di solito e anche con una composizione di composta leggermente diversa.
Visto che le ultime numerose semine fatte tra il 2009 e il 2010 sono state distrutte da larve di mosca sciara e ad oggi mi è rimasto ben poco, ho cercato di combattere questo insetto in modo più duro ottenendo si buoni risultati da questo punto di vista, ma creando un nuovo problema, dovuto alla reazione tra lo zolfo e il calcare dell’acqua di Roma, almeno sono arrivato a questa conclusione con l’aiuto del forum AIAS.
La composta di questa semina era formata da 50% terra e torba e 50% inerti vari con l’aggiunta di un cucchiaio di zolfo ogni circa 5 litri di composta. E uno strato sottile superficiale di lapillo e vermiculite finissimi.
Ho sistemato i contenitori (con lato da 7 cm, una trentina tra questa e un’altra data di semina) in un box di plastica con coperchio trasparente e tra il coperchio e il box un foglio di pellicola trasparente che però ho tolto abbastanza presto visto che la mosca sciara non si vedeva.
Dopo aver seminato ho bagnato ogni contenitore di semina con 5 ml di soluzione standard di redlan22, dopo averli messi nel box con due cm di acqua. Ho ripetuto il trattamento per altri 4-5 mesi. Con questi accorgimenti gli sciaridi non si sono presentati (almeno all’inizio quando fanno più danni), ma a lungo andare a causa delle innaffiature sempre dal basso (necessarie per le semine) si è formata una crosta dura che ha coperto la superficie della composta risalendo anche i piccoli semenzali, ed in parte soffocandoli, alla fine solo pochi hanno resistito sino ad oggi aggiungendo anche che per un lungo periodo ho praticamente dimenticato di bagnare le semine.
Ma vediamo come è andata questa semina di Frailea grahliana:
- 3 Febbraio 2011: 4 giorni dopo la semina, sono spuntate le prime piantine.
- 3 Febbraio - Particolare
- 6 Febbraio 2011: a 7 giorni dalla semina la maggior parte dei semi di Frailea grahliana ha germinato.
- 13 Febbraio 2011: a meno di 15 giorni dalla semina molte piantine presentano già le prime spine.
- 21 Febbraio 2011: quasi tutte le piantine presentano spine, nonostante questo decido di mantenere il contenitore chiuso per un altro po'.
- 21 Febbraio - particolare
- 27 Febbraio 2011
- 29 Marzo 2011: durante il mese di marzo ho tolto il coperchio al box, si nota infatti il colorito più rossiccio dei semenzali per la luce più forte che raggiungeva le semine in quanto non filtrata dal coperchio anche se trasparente.
- 29 Marzo - Particolare: la crosta presumibilmente dovuta alla reazione tra calcio e zolfo è ben visibile sulla destra dei semenzali. Durante il mese di marzo l’assenza del coperchio ha reso il microambiente più secco probabilmente per questo la crosta è comparsa in modo evidente a partire da questo periodo.
- 10 Aprile 2011: notare la superficie della composta sta assumendo un colore omogeneo giallino per la formazione della crosta. Circa in questo periodo ho smesso di somministrare insetticida e purtroppo ho iniziato a trovare qualche larva di mosca sciara nei periodi subito seguenti alle innaffiature.
- 13 Maggio 2011: aggiunto un pò di lapillo fine e ho bagnato dall’alto per cercare di contrastare la crosta sui giovani semenzali di Frailea grahliana.
- 12 Giugno 2011: le piantine più resistenti e probabilmente quelle che sono riuscite a mandare le radici più in profondità, si stanno riprendendo
- 9 Luglio 2011
- 10 Ottobre 2011: tra luglio e ottobre cause varie ho bagnato poco e raramente, questo ha comportato una minima crescita delle piante, ma in compenso non ci sono state più perdite causate da sciaridi e la crosta non è cresciuta ulteriormente.
- 21 Novembre 2011: nell’ultimo periodo ho bagnato più frequentemente, quasi sempre dall’alto approfittando del fatto che i semenzali sono più stabili nel terreno e che per l’assenza di altre piante sotto i neon e il periodo di prolungata siccità non si vedono più insetti in giro. I pochi superstiti si sono ripresi!
- 21 Novembre - Particolare: se fosse andato tutto bene anche le altre piantine sarebbero dovute essere così o più grandi.
Il danno causato dalla formazione di questa crosta sulle semine non è tanto dovuto al fatto che le racchiude come un guscio, crescendo riescono a romperlo, il problema è che ricopre anche le radici impedendo alle piante di nutrirsi.
Questa crosta non è mortale per tutte le semine, alcune piante più vigorose, come Stenocactus, Mammillaria e alcune altre nonostante la crosta si sono sviluppate abbastanza bene.
Vorrei ripetere l’esperimento dello zolfo, perchè quando ho usato solo insetticida, ogni tanto qualche larva di sciaridi la trovavo ugualmente e dovevo somministrarlo molto regolarmente senza dimenticarmene, proverò usando acqua distillata e/o bagnando dall’alto (cosa non molto facile).