Semplicemente donne

Da Mixedmediait

Attraenti, sensuali, ma anche forti, coraggiose, determinate.Molti personaggi femminili nati dalle mani dei registi incarnano questi ambivalenti aspetti, dando vita a donne che potremmo definire “con le palle”. E questo al pubblico piace. E molto.

Non da ultimo il film di Steven Soderbergh Knockout-Resa dei conti ci racconta di una donna all’apparenza come tutte le altre, ma che al momento opportuno fa del suo corpo non un’arma di seduzione, bensì un’arma di morte. L’attrice Gina Carano è ancor prima una provetta atleta nelle arti marziali e in questo film lo dimostra con maestria, atterrando quasi tutti gli uomini presenti nel film (e che uomini, ce n’è per tutti i gusti, da Ewan McGregor e Antonio Banderas ai due Michael, Fassbeneder e Duglas) e dimostrando che le donne hanno una forza che va al di là del corpo inteso come oggetto del desiderio.

Facciamo un salto nel 2003 e troviamo l’indimenticabile Kill Bill di Quentin Tarantino in cui Uma Thurman interpreta Beatrix, una kunfu/spadaccina assetata di vendetta e desiderosa di regolare i conti con i mostri del suo passato. L’arma bianca è in questo caso compagna di avventure di una donna provata ma allo stesso tempo spietata, lucida nel delineare il suo piano di morte; uno ad uno i carnefici diventano vittime, la preda diventa predatore.

Ripercorriamo ancora il tempo e nel 1990 Luc Besson ci racconta attraverso l’intensa interpretazione di Anne Parillaud la tormentata storia di Nikita, killer costretta a ripagare con i suoi sporchi servigi la libertà che le è stata concessa dal governo francese. Dopo un duro addestramento a colpi di pistola Nikita si trasforma in Josephine, sicario freddo e implacabile, marionetta incapace di provare sentimenti. O almeno in parte, fin quando Nikita fa i conti con le proprie fragilità.

L’elenco potrebbe essere esteso all’infinito, se volessimo si potrebbero includere tutte le eroine nate dai fumetti e poi passate alla pellicola oppure le grandi donne passate alla storia per il loro operato e ancora molto altro. Ma non mi capacito di come le vere storie delle donne siano sempre messe in sordina.

Occorono corpi mozzafiato, armi letali, acrobazie e superpoteri per parlare delle donne vere, quelle che tutti i giorni devono combattere per dimostrare di occupare con diritto il proprio posto di lavoro e portare avanti una parvenza di famiglia il tutto contemporaneamente?

Mi piacerebbe che riflettiate a questa domanda sulle note di questa canzone di Madonna, che da ormai un pò di anni ho eletto come manifesto del mio pensiero su cosa significa essere donne oggi. Neanche a farlo apposta in questa versione del video Madonna fa la bad-girl per farsi notare, buffo vero?


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