Magazine Diario personale

Sempre a proposito di adolescenti..

Da Tralerighenoi

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Come avevo detto mooolto tempo fa, sto studiando il libro che ho acquistato relativo alla scrittura degli adolescenti.

Considerate che sono 213 pagine, quindi mi ci vuole un po’ per arrivare alla fine.

A pagina 76 c’è un concetto che condivido e che ho sempre ritenuto sia veritiero. Devo ovviamente sottolineare che “parlo” dalla mia “alta” inesperienza di figli, visto non ne ho, eppure se avessi scelto la strada della maternità, sicuramente mi sarei augurata un figlio/a attivo, sempre in movimento, curioso e anche un po’ combattivo. Mi direte: non sai che significa avere dei figli che non ascoltano, che si oppongono, non ubbidiscono, sono piccoli Attila! Eppure… penso che è proprio con tutti questi atteggiamenti che si “formano”.

Tornando al concetto, in questa pagina si sostiene che il figlio – allievo ideale è colui che è ligio alle regole, educato, ragionevole, giudizioso. Io questi adolescenti (ma confesso questo “genere umano” perché secondo me anche alcuni adulti sono così!) li “catalogo” con il soprannome di “mozzarelle”

:-)
(senza offendere nessuno!).

Il libro sostiene inoltre che questi “ideali” di figli e studenti sono coloro che il più delle volte nascondono un Io fragile (il capitolo parla proprio dell’individualizzazione del Sé). La fase dell’adolescenza, come ho già detto, è una fase indubbiamente molto complicata, benché nel momento in cui si vive non si ha la sensazione che sia complicata (almeno a memoria della mia adolescenza) ed è attraverso questa fase che da ragazzi si diventa piano piano adulti. Sicuramente non tutti gli adolescenti sono uguali e non tutti gli adolescenti vivono questa stagione con forti paure, mancanza di identificazione, chi sono e dove voglio arrivare ecc., ma io penso che le “mozzarelline”, nel momento in cui, anziché capire che persone saranno, “ubbidiscono” fedelmente a quello che vogliono i genitori per lui, quindi educazione, non fare questo, non fare quello, composto a tavola, e tutte quelle regole che fanno di un ragazzetto un buon ragazzetto – mozzarellina, non riescono a crearsi una propria identità. In realtà, per come la penso io, non saranno in grado di capire che cosa vogliono o non vogliono fare. Faranno comunque quello che i genitori diranno di fare, avvalendosi non solo del titolo di genitori, ma appoggiandosi alla teoria del “per il tuo bene”… il “SUO” bene o il “LORO” bene?

Un adolescente “confusionario” è definito “maleducato”, un adolescente silenzioso, non si sa per quale motivo, è “educato”… in realtà secondo me, il primo è un simpatico trascinatore, il secondo è un timido. Così come un bambino che salta è un “maleducato” un bambino “stoccafisso” è un “bel bambino educato”.

:-)

Non sto giudicando l’educazione di tutti coloro che scelgono la strada dura di diventare genitori, non mi permetto perché non so cosa vuol dire, so però che, essendo comunque una “zia”, capita anche a me di proiettare sui miei nipoti, “sogni” ed aspirazioni che in realtà sono miei. E se si fa questo, non si lascia spazio perché si esprimano loro, con le loro paure, i loro sogni, la loro realtà.. Ora, le mozzarelline, probabilmente seguiranno i sogni altrui (e poco i propri), perché, avendo appunto un Io fragile, non avranno la forza oppositiva per dire “no, cavolaccio!, faccio quello che dico io e non quello che dici tu”, avranno sempre una pseudo – dipendenza genitoriale e non sapranno muoversi autonomamente.

Corre l’obbligo di sottolineare che il capitolo sostiene che sono le mozzarelline a far sì che arrivino ad un punto tale che può farli sfociare in atti di violenza anche contro se stessi. Per carità!, può anche essere, ma in questo umilissimo articolo non avrò certo la volontà di mettervi in guardia!

Così come in questo articolo, non sto istigando a tirar su tutti oppositori

:-)
anche perché, per fortuna, le “mozzarelline” possono esserlo anche senza il supporto dei genitori, ma essere così di “natura”.


Filed under: Grafologia

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