Sempre a proposito di quanto facciamo cagare (come razza umana intendo, oltre che come italiani): 10.000 euro per tornare dal giappone

Praticamente succede che c'è un terremoto e uno stato in ginocchio. Praticamente succede che italiani residenti in Giappone, terrorizzati dalla possibilità del casino nucleare o che magari hanno perso qualcuno o qualcosa nel disastro, cerchino di rientrare.
E allora cosa fa, il nostro paese di merda (rigorosamente minuscolo e intendendo ovviamente la classe politica) che domani festeggia i suoi 150 anni di nulla cosmico?
Lascia che Alitalia aumenti il prezzo dei biglietti della tratta Roma-Tokyo, invece che preoccuparsi di riportare a casa la gente che, disperata, non può comprarsi 10.000 Euro di biglietto (diecimila porco il clero) ed è di fatto bloccata in loco e chiede aiuto. Famiglie che non possono permettersi la business class sui nostri aerei di merda e che di fatto, oggi, sono ferme ad aspettare un cenno.
Facciamo vomitare.
La verità è che qui serve un fottuto re saggio, un dittatore o comunque un illuminato che dica a tutti cosa fare, piuttosto che questa banda di rotti nel culo che si scopano le minorenni, se lo fanno troncare dai trans (par condicio) e vanno in giro in auto blu, con la casa a Montecarlo e uno stipendio allucinante pagato per non essere neanche presenti al lavoro, nella maggior parte dei casi.
Ah, ovviamente, questo re saggio dovrebbe prendere il management di Alitalia e tagliargli l'uccello ficcandoglielo in bocca. Ma poi sarebbe un pazzo, un fascista e tutte le altre cazzate che si dicono quando in questo paese di merda qualcuno assume una posizione forte e dice le cose come stanno.
Schifo.
Qualcuno ci colonizzi, per Dio.