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Un’altra cosa, un differente modo di concepire la calzatura femminile in termini di qualità, stile e colore.
L’Autre Chose: un differente approccio al mondo della calzatura
“Qualità. Stile. Colore”. È con queste tre parole che il brand l’Autre Chose si autodefinisce, in quanto questi tre sono gli elementi che fanno da filo conduttore tra tutte le collezioni del marchio.
Partiamo dalla qualità. Le donne scelgono l’Autre Chose per i materiali, selezionati con estrema attenzione, e per la cura nelle finiture e nei particolari, perché ai piedi una donna non ammette pecche.
Lo stile poi è essenziale: creazioni originali, inconfondibili e del tutto particolari, sia che si tratti di un pezzo di tendenza, sia di una creazione unica, essenziale e senza paragoni.
Solo per chi è alla ricerca di una calzatura con una personalità decisa!
E, in ultimo, il colore in una miriade di nuance, altro motivo per cui L’Autre Chose è un marchio ricercato. Per abbinare ogni abito alle proprie scarpe.
Dunque, tutta un’altra cosa rispetto al normale mondo delle calzature per donna, come lo stesso nome dell’azienda tende a sottolineare: la volontà cioè di svecchiare un mercato che, alla fine degli anni Ottanta quando L’Autre Chose vide i natali, versava in una grave crisi stilistica e creativa.
Storia del marchio
Ma L’Autre Chose, in realtà, nasce già un trentennio prima, nei Cinquanta, come azienda a conduzione familiare, distinguendosi già da subito nel settore calzaturiero per la propria raffinatezza, ma soprattutto per il proprio eclettismo riferito all’uso di materiali pregiati come la pelle di struzzo, il pitone e il coccodrillo. Ma la notorietà vera arriva dieci anni dopo, grazie all’alta qualità delle creazioni e ai buoni responsi da oltreoceano che permettono all’azienda, negli anni Settanta, di uscire fuori dal seminato. Tanti gli apprezzatori negli Stati Uniti e nel 1987, Alfredo Boccaccini, registra il marchio ‘L’Autre Chose’, definendo con questo nome un manifesto d’estetica.
Nel 1998, con l’arrivo in azienda della stilista Michela Casadei, proveniente dal mondo dell’abbigliamento, si alza l’asticella della qualità, approfondendo i concetti di stile, lusso e perfezione del dettaglio. La Casadei, nel 2005, da vita anche alla prima collezione di abbigliamento con l’intento di creare un mondo L’Autre Chose in sintonia con l’immagine del brand e con il concept aziendale. Da lì a poco aprono in Italia diversi negozi monomarca: Roma, Bologna, Milano Marittima, Milano e Cortina.
Lo stile di L’Autre Chose
Ma cos’è che piace tanto alle donne? La malattia delle scarpe e dell’accumulo compulsivo di queste è nota a tutti. Ma perché allora proprio L’Autre Chose? Cos’è che caratterizza così tanto questo brand italiano?
Essenzialmente, un’idea di femminilità, nella sua forma più semplice e sincera.
Una femminilità romantica e nostalgica nell’abbigliamento. Una donna che rimane donna nonostante tutto. Con le sue curve, le pieghe del vestito, i colori delicati e i modi incantevoli e aggraziati.
Volumi in risalto grazie alle pieghe del tessuto, nuance primaverili e gioiose, piene di vita che narrano di momenti piacevoli (blu e rosa su tutti, ma anche verde) e sereni.
Una donna semplice, che è bella in quanto tale, senza orpelli e accessori, con un certo richiamo agli anni Sessanta, molto velato, e una predisposizione alla comodità.
Questa la ritroviamo nel design delle scarpe. Scarpe comode, in primis, e poi belle. E questo le donne sembrano averlo capito.
Largo uso di ballerini con dettagli mai banali, comode e stilose per tutti i momenti della giornata, a casa, al lavoro o in serate importanti, sotto gonne, pantaloni e calze decise. Perché, in fondo, la bellezza sta in chi le indossa!