Mentre da un lato i sindacati di Polizia e di Pubblica Sicurezza lamentano una rarefazione dei mezzi (poche auto per le pattuglie, molte auto in riparazione, benzina con il contagocce per le operazioni di servizio pubblico) ed anche se la cosa potrebbe essere risolta, risibilmente, con la conversione a “gazzelle” di PS delle “auto blu” in surplus, la politica italiana ha dato il via, con il primo sì della Commissione Giustizia ed affari costituzionali della Camera, ad un paio di provvedimenti che, se attuati in via definitiva, ci avvicineranno di un passo ancora a quel 1984 paventato da George Orwell, che come è noto, è un “orizzonte degli eventi” tutt’altro che augurabile.
Le novità, in materia di Forze dell’ordine, saranno la dotazione di pistole elettriche (taser) e di mini telecamere posizionate su divise e protezioni degli agenti. Uno scenario che più orwelliano non si può, facendo così passare (sdoganare) il concetto che una maggiore sorvegliabilità di cortei, manifestazioni, capannelli, gruppi di tifosi ed una più facile risposta dissuasiva non letale possano essere tranquillamente considerati “la normalità”.
Indipendentemente dal fatto che i taser siano tutt’altro che innocui, come rivela uno studio di Amnesty International (nel solo 2001 tra Stati Uniti e Canada i deceduti da scarica di taser sono stati 864) e che il garante per la Privacy abbia fornito parere favorevole all’uso delle actioncam purché le registrazioni siano effettuate solo “ove vi sia effettiva necessità in occasione di manifestazioni pubbliche” (un parere non è legge e sappiamo bene – Genova docet – che sovente, per i più disparati motivi, chi indossa una divisa tenda ad atti prevaricatorii), indipendentemente da quanto sopra, dicevamo, il sospetto è che si tratti di un’operazione di ammodernamento tecnologico non impellente, ma fatta pesare come indispensabile per dare un poco di commesse a qualche simpatica lobby delle “neo-armi” e dei sistemi di sorveglianza.
In neo lingua potremmo dire che “il Minipax è nerobianco” per sintetizzare una qual certa incoerenza di quella commissione che, da un lato, fa orecchie da mercante verso le difficoltà operative delle forze dell’ordine e dall’altro spinge per una modernizzazione delle stesse (con quali finanziamenti e sottratti a quale altra fondamentale voce della vita civile?) evocando spauracchi che ricordano tanto, troppo da vicino le bugie politico-mediatiche raccontate in tempi di influenza aviaria per acquistare tonnellate di vaccini dimostratisi inutili, inefficaci e mai utilizzati.
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