Senatrice a vita: alti meriti o bassa macelleria?

Creato il 27 settembre 2013 da Alphaville

Ho qualche anno in più della senatrice a vita Elena Cattaneo. Se fossi stata in lei, al momento della nomina avrei compiuto qualche gesto apotropaico: come recita l’art. 59, comma 2 della nostra Costituzione, il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita «cinque cittadini italiani che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario». Ora, Claudio Abbado ha 80 anni, Carlo Rubbia 79 e Renzo Piano 76: hanno sicuramente avuto tutto il tempo di illustrare la patria, e se si concludesse a breve la loro parabola terrena sarebbe nell’ordine, spesso spiacevole, delle cose. Ma Elena Cattaneo di anni ne ha 51 — è plausibile affermare che “sta illustrando” (forse) la patria e non ha ancora finito di farlo.

A meno che il presidente Napolitano non sia in possesso, come il suo omologo statunitense, della sfera di cristallo: il 7 settembre, Barack Obama ha dichiarato che l’uso di  gas in Siria è stato il «peggiore attacco con le armi chimiche effettuato nel 21 secolo» — benedetto uomo, siamo nel 2013: mancano ancora 87 anni al ventiduesimo secolo. Come caspita fai a dire una cosa del genere?!?

Ma lasciamo da parte gli States (un pochino, ancora, possiamo: sono loro che non lasciano da parte noi), e torniamo in Italia. Sono sicura che siamo in molti a desiderare una sfera di cristallo per sapere come e qualmente il presidente Napolitano abbia pensato di nominare senatrice a vita la dottoressa Cattaneo: la quale sembra avere l’altissimo merito di essere una portabandiera della sperimentazione animale (vulgo: vivisezione). Tant’è che la sua nomina ha riscosso il plauso dell’allegro chirurgo Silvio Garattini. Allo stesso modo, credo, siamo altrettanto numerosi a interrogarci sul perché, a suo tempo, non fu nominata la compianta Margherita Hack — quell’atea miscredente. Ogni domanda reca in sé la sua risposta.

Naturalmente a nessuno verrebbe mai in mente di chiedermi cosa penso di queste nomine; ma se putacaso dovesse capitare, non avrei nessuna difficoltà a dire che il presidente Napolitano, scegliendo Elena Cattaneo fra i molti cittadini italiani meritevoli, è andato contro il sentire di innumerevoli altri cittadini italiani altrettanto meritevoli di rispetto per le loro idee; nonché contro il parere autorevole e disinteressato di innumerevoli uomini e donne di scienza, che da molti anni ormai levano alta la voce per denunciare la menzogna criminale della vivisezione (chiamatela pure, più asetticamente, “sperimentazione animale” se volete: tanto una rosa è una rosa è una rosa…). E se poi aggiungessi che dietro a tutto questo c’è una potentissima molla economica, gradirei che nessuno mi venisse a dare della malpensante; anche se fosse, del resto, a pensar male si fa peccato ma molto spesso ci s’indovina.


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