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Seneca “Il Tempo” (X parte)

Da Lielarousse

Roma 14 marzo 2014

Solo una voce. Desidero solo quella voce. Sua soltanto. Ogni altra inutile a proporsi. Ecco sì. Qui. Parlami. Penetrami negli orecchi. Nella mente. Sciogliti nel caldo del mio fiato liquido salmastro delta delle mie cervella putrefatte.
In che anno stiamo? Devo andare da Biagio per un drink di quelli forti! Come Biagio è morto? Ma in che anno stiamo?
L.L.

Alberto Giacometti

 

Seneca
Il tempo X

La vita si divide in tre momenti:
passato, presente, futuro.
Di questi il presente è breve, il futuro il dubbio,
il passato certo.
Se quest’ultimo la sorte ha perduto ogni potere:
il passato non può più dipendere
dal capriccio di alcuno.
…è la parte sacra e inviolabile del nostro tempo:
sta al di sopra di tutti gli eventi umani,
fuori dal dominio della sorte,
non presenta incognite, non è toccata da povertà
o malattie, non può essere sconvolta né esserci
strappata: la si possiede così com’è per sempre,
senza brividi. …basta un cenno e il passato ci
starà davanti e lo potremo valutare e trattenere…
Il presente è brevissimo, tanto da poter sembrare
inesistente; infatti è sempre in movimento,
scorre, precipita,
cessa di essere prima ancora di arrivare…

Sulla certezza del passato dissento, e siccome fin da bambina so che i miei pensieri vengono ascoltati dai morti, caro Seneca, se desideri controbattere sai dove trovarmi.

A domani
Lié Larousse



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