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Senegal / Crescita appena in positivo ma ancora troppe sacche di povertà nel Paese

Creato il 18 dicembre 2015 da Marianna06

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Numeri alla mano, è poco inclusiva la crescita economica del Senegal, in cima alle classifiche per le sue performance e riforme ma ancora tra i 25 paesi più poveri al mondo. Una pagella non ottima per il presidente Macky Sall, in carica da tre anni e mezzo, che aveva suscitato molte aspettative nella popolazione, dopo l’uscita di scena dell’ex contestato capo di Stato Abdoulaye Wade.

Risultati contrastanti quelli che emergono da diverse ricerche e dagli ultimi dati statistici diffusi dal Fondo monetario internazionale (Fmi). Dopo 10 anni di stallo, in buona progressione il Prodotto interno lordo (Pil) passato da 4,7% nel 2014 a 5,1% quest’anno e una crescita prevista del 5,9% nel 2016. Sotto controllo il debito pubblico mentre l’inflazione è ferma all’1,37%.

Annunciata pochi giorni fa l’apertura di otto nuovi cantieri – nei settori dell’istruzione, della sanità, delle infrastrutture e del turismo tra gli altri – per “costruire il futuro”, nell’ambito del Piano per un Senegal emergente (Pse) voluto da Sall. Per il secondo anno consecutivo, la Banca mondiale ha inserito il paese dell’Africa occidentale tra le dieci nazioni più riformatrici al mondo nel suo rapporto ‘Doing Business’.

Tuttavia il quadro macroeconomico positivo ha avuto finora poche ricadute positive sulla vita quotidiana dei senegalesi – sia in termini quantitativi che qualitativi – e sul settore privato. Il Pil pro capite non cresce (circa 1055 dollari l’anno) e nel frattempo i prezzi di prodotti e servizi di base (cibo, luce e sanità) stanno aumentando, erodendo il potere di acquisto delle famiglie.

                   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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