Giorni addietro il presidente del Senegal, Macky Sall, aveva dichiarato ufficialmente di avere intenzione di ridurre con legge apposita il mandato presidenziale da sette a cinque anni.
E lo aveva anche motivato parlando di alternanza e di opportunità di crescita democratica del Paese, specie in relazione alle giovani generazioni.
Ma ciò al momento non sarà possibile per quello che possiamo definire un cavillo burocratico-legislativo.
Cioè la nuova legge non può avere alcun valore retroattivo.
Così Macky Sall potrà solo indire un referendum costituzionale, come ad esempio è già avvenuto in Rwanda ma con esito scontato per il prolungamento della presidenza Kagame, per il prossimo 20 marzo.
E il referendum avrà,come vuole il Consiglio costituzionale, organo con potere decisionale, semplice valore consultivo, cui il presidente Sall dovrà attenersi.
Nel mentre è certo che Macky Sall sarà presidente in carica fino al 2019, cioè al termine dei sette anni di scadenza del suo mandato come è previsto dalla attuale legge in vigore .
Insomma promesse non mantenute di contro alle aspettative della gente e opposizione netta di parecchi movimenti della società civile, che non credono affatto alla buona fede del presidente.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)