Le demotendenze mostrano che nei prossimi decenni vi sarà in America ed in Europa, più avanti in Cina, un picco di anziani in relazione alla popolazione giovane. I dati medici mostrano un’estensione progressiva della vita media che sta andando verso i 90 anni. Altri fanno ipotizzare capacità lavorative per molti fino a quasi gli 80. Pertanto l’anziano sta passando da un valore economico passivo ad uno attivo. Ma la cultura politica e tecnica non sta adeguandosi a questa nuova evidenza, sextech a parte. Anzi, l’anziano è sempre più marginalizzato e de-valorizzato. In Italia ne è sintomo recente l’agghiacciante concetto di far lavorare a mezzo tempo un anziano per lasciare spazio ad un giovane come se il primo fosse ormai “a perdere”. In particolare, la de-valorizzazione dell’anziano è segnalata dal regime obbligatorio del pensionamento. Questo è genocidio in quanto il pensionamento forzato nei confronti di una persona ancora attiva ne determina la morte sociale, per marginalizzazione. E, se gli studi medici consultati dalla rubrica fossero verosimili, anche causa di morte vera e propria per depressione psicologica. La medicina è in grado di far vivere un umano fino ai limiti, ma non è capace di mantenerne elevata la qualità della vita. Per esempio, da un lato vediamo correre per strada veicoli a due ruote robotizzati capaci di autoequlibrio, dall’altro anziani che non riescono a camminare. Una sana cultura tecno-capitalista userebbe tale tecnologia per costruire esoscheletri robotizzati che, indossati dall’anziano incapacitato, lo farebbero muovere autonomamente. Ma non si vedono perché il diritto dell’anziano non li prevede e quindi senza domanda, considerando che la società condanna l’anziano a non poter lavorare per guadagnare quanto necessario per comprarsi la salvazione tecnologica, l’offerta non c’è. Pertanto il primo passo è modificare tale diritto. Pensione facoltativa dopo una certa età a seconda del tipo di lavoro e senza divieti o disincentivi per nuove occupazioni. Diritto, in sintesi, ad una vita piena fino all’ultimo. Alla domanda su quale beneficio possa compensarne i costi, la riposta è sistemica: la previsione di una vecchiaia attiva e non marginalizzata è un fattore di fiducia che si traduce in maggiore propensione al consumo e, quindi, in sostegno alla crescita. Inoltre, l’estensione facoltativa dell’età lavorativa fino agli 80, ed oltre in alcuni casi, aumenterà il tasso di occupazione e, alla fine, quello di produttività. La voglia di lavorare di tanti anziani, e la loro capacità di reddito, stimolerà la domanda di esoscheletri, di sistemi esperti tutoriali portabili per l’aggiornamento continuo, di nuove generazioni di stimolanti medici, in generale di tante servo-tecnologie utili per demoltiplicare gli sforzi fisici. L’anziano attivo espanderà il mercato. Non tutti gli anziani potranno essere attivi? Pazienza, l’importante è ricalibrare diritti e calcoli di valore economico per quella parte che lo potrà, qui stimata in circa il 60% della popolazione anziana next. Si consideri anche che, per la prima volta nella storia, gli anziani del futuro avranno avuto un’istruzione mediamente evoluta e quindi la loro mente potrà rigenerarsi in continuo via stimolazioni intellettuali. Il diritto alla vita deve estendersi alla tutela della vecchiaia attiva, dall’alfa all’omega. Punto di scenario: la tecnologia lo rende possibile, diritto e cultura invecchiati e stagnanti lo ostacolano.
Dal sito del Prof. Carlo Pelanda
Magazine Società
Senext: gli anziani potranno lavorare fino ad 80 anni e bisogna lasciarglielo fare, di Carlo Pelanda
Creato il 20 novembre 2013 da EstropicoPossono interessarti anche questi articoli :
-
L’ ILLUSORIA CRESCITA ITALIANA ED EUROPEA di G. Duchini
L’Istat ha confermato che nel primo trimestre il Pil è cresciuto dello 0,3% mentre per il secondo trimestre la crescita risulta dello 0,2%. Leggere il seguito
Da Conflittiestrategie
POLITICA, SOCIETÀ, STORIA E FILOSOFIA -
Usa, nasce la prima Chiesa della Cannabis in Indiana
Insolito progetto, specialmente se osservato dall’Italia, è quello lanciato da Bill Levin. Un motto che sembra recitare “Andate e fumate in pace”: la prima... Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ -
L’Alzheimer e i Mercatini
Götz Eisenberg è un osservatore critico della vita quotidiana nel capitalismo contemporaneo. Egli ha riassunto le sue osservazioni in un collage di frammenti... Leggere il seguito
Da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ -
This Bubble is Different? To Be Different or not To Be Different, That is the...
Bubble After Bubble, They All End The Same... But...This Bubble is Different? To Be Different or not To Be Different, That is the Question... To the... Leggere il seguito
Da Beatotrader
ECONOMIA, SOCIETÀ -
Quale creatività?
Da ogni angolo del mondo occidentale, da qualunque settore aziendale o attività professionale, da singoli o comunità, sale una continua richiesta di creatività. Leggere il seguito
Da Fmarzocca
OPINIONI, SOCIETÀ -
UberPop e la deflazione tecnologica
Normalmente non mi occupo di questioni di politica economica e di lavoro ma il recente caso della chiusura dell'applicazione UberPop è interessante per ragionar... Leggere il seguito
Da Fenrir
SOCIETÀ