Le Ragazze che hanno avuto figli ricordano bene quali emozioni e quante sensazioni abbiano provato durante quegli spesso interminabili nove mesi di gravidanza. Tutte esperienze, purtroppo per loro, interdette ai maschietti. Per porre minimamente rimedio a questo, un maschietto, Takuya Iwamoto del Japan Advanced Institute of Science And Technology, ha inventato uno strano attrezzo indossando il quale, a suo dire, è possibile sperimentare quel che le donne provano durante la gravidanza.
Si tratta di una specie di casacca che simula il peso, la temperatura, il movimento e il battito del feto. Essa può o replicare in due minuti l’intero processo di nove mesi oppure, indossata più a lungo, fornire le sensazioni giorno dopo giorno. All’interno di essa sono posti sacche piene d’aria
o di acqua calda che si espandono e si contraggono dando l’illusione del movimento fetale e dei calcetti così piacevoli da sentire. Il meccanismo contiene anche dei sensori tattili che permettono l’interazione con gli pseudo movimenti del feto. Se collegato a un computer il sistema è in grado di fornire un’immagine virtuale relativa alle differenti fasi di gravidanza i cui movimenti sono reazioni a quelli di chi indossa l’attrezzo.
Ma poiché le immagini rendono sempre meglio di qualunque spiegazione, soprattutto quando si tratta di tecnologia, qui di seguito potete vedere come è realizzato questo aggeggio.
L’obiettivo di chi ha realizzato tutto questo è far provare agli uomini l’esperienza affinché capiscano veramente quel che accade alla donna durante la gravidanza.
Quel che mi viene da chiedere è se gli uomini sono davvero così semplici come questa storia, come molte altre in verità, fa pensare oppure ci fanno, ristrutturandosi la realtà a loro piacimento. Davvero credono in questo modo di comprendere quel che si prova durante quei nove mesi? Pensano sul serio che sia tutto riducibile a calcetti, movimenti improvvisi, spostamenti all’interno della pancia?
La gravidanza, anche quelle che procedono nel modo migliore, senza inciampi o complicazioni, è fatta anche di fatica, di mancanza di sonno per la difficoltà ad assumere alcune posizioni nel letto, di nausee, di dolori alla schiena, alle gambe, del peso del feto sui vari organi, dello spostamento del baricentro, della difficoltà a raccogliere le cose da terra, a entrare e uscire dall’automobile e tanto altro ancora. Per tacere di tutti quegli aspetti
psicologici, preoccupazioni e ansie, che unite alle aspettative festose e ottimistiche, fanno parte del carico che le donne portano con sé in quei fatidici nove mesi.
Insomma, ci vuol altro che la realtà virtuale. Se gli uomini vogliono “capire” un po’ di empatia è sufficiente.