Sensazioni "ossimoriche"

Esiste l'aggettivo ossimorico?
No, non credo (mi informerò)... ritengo però che spiegare a parole ciò che si ha dentro sia una delle arti più belle che l'uomo abbia saputo modellare. Che si dica di trovarsi in una dolce condizione d'amarezza oppure guardare al cielo e sentire il caldo abbraccio del vento gelido regala la "palpabilità" di quell'emozione provata! Dà la sensazione, immettendola nei cinque sensi tutti di chi ascolta quella soave frase. Miracolo della lingua...
...miracolo della mente umana, piuttosto.
Mai impelagarsi nei meandri della mente umana credendo di metterla nel sacco, perché non è così. Che si abbia da ridire su se stessi ci sta, che si abbia da mostrarsi sicuri di conoscersi invece no, non ci sta! Mai scoveremo le paure recondite, mai impareremo sul serio quanto una scelta sia stata fondata sul raziocinio, mai capiremo a fondo quanto sul serio siamo legati alle nostre radici, ai nostri ricordi, ai nostri profumi più intensi!
Ciò accade perché la mente si cela a noi, fa capolino un po' alla volta e ci stuzzica, magari in sogno, danza su note sorde e canta a squarciagola mentre non ascoltiamo. E' vibrare con noi stessi, è amore in fondo: quello di non mostrare mai ciò che c'è di ancora "non accettato", darci il tempo per comprenderlo.
E così sfugge un lapsus o magari una bestemmia al più innocente cattolico!
Accade di voler capire, perché siamo animali umani, perché in fondo abbiamo sempre voluto dare un senso alla nostra esistenza.
Ma qual è il senso?
Il senso ritmico di una ballerina ai suoi ultimi passi dello spettacolo?
Il senso soave che si dà alla ninna nanna al proprio figlio?
Il senso di riappacificazione con la propria autostima, quando lavorativamente raggiungiamo l'apice?
Il senso è la nostra esistenza! Noi siamo il senso!
Io sono il senso di ciò che ho fatto, scelto... della strada che ho intrapreso, di ogni singola orma impressa sul selciato della vita!
Io sono la più vera tra le finzioni che ho inscenato, ma sono pur sempre vittima della mia mente!