Di primo acchito può essere un'esca inconsapevole,
un'invocazione a girarsi d'impulso per assecondare lo sguardo supplichevole.
Scivolano le lenti e si acumina la vista,
il contatto sta avvenendo, c'è aria di conquista.
L'istinto è animale, la pupilla patteggia con la luce,
focalizzato l'obiettivo, il nostro occhio la preda già seduce.
Forse una sfumatura è stata eco di un'inconscia associazione,
è quasi sempre frutto di squarcio visivo la prima attrazione.
"Non avrai altro senso al di fuori di me" esclama l'occhio all'incipit dello shopping sensitivo,
eccetto lui, sembra di non avere a disposizione diverso strumento valutativo.
Il naso "chi sarebbe?", le labbra "queste sconosciute",
solo immagini di noi già allo specchio, con gli accessori da abbinare combattute.
Scrutiamo veloci, efficienti, in alto, in basso, a sinistra e pure a destra,quella vetrina è come un panorama sconfinato che filtra dalla finestra.
La vista unicamente si quieta quando l'oggetto prende dimora nella mente,
siamo pronte a varcare la soglia, lo vogliamo... ciecamente!
(Continua)
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