Lei è una bomba pronta ad esplodere” disse la tizia, e l'espressione che aveva in viso era severa come quella della mia vecchia maestra di matematica.
Stavo in un ufficio, con due donne e un uomo che mi riempivano di domande sul mio stile di vita, più precisamente sulle mie abitudini di bevitore. Mi avevano fermato qualche giorno prima una coppia di poliziotti che mi fecero l'esame spirometrico e via, improvvisamente mi ero trasformato in un mostro assettato d'alcol pericoloso per la società.
Sai che novità.
Gli esami del sangue avevano rivelato troppi numerini per loro, ed ora mi ritrovavo sotto interrogatorio, e ad ogni risposta che davo i tre dietro la scrivania si scambiavano sguardi e scribacchiavano qualcosa su un pezzo di carta.
“Cosa state scrivendo?” chiesi, dopo aver risposto solennemente ad una decina di domande.
“Non si preoccupi” rispose l'uomo, e scosse la testa poco prima di scambiare uno sguardo d'intesa con le due tizie.
“Difficile non preoccuparsi, mi sento sotto interrogatorio”
“Non ho mai visto un ragazzo della sua età presentare degli esami del genere” disse seria una delle due.
“Sono un ragazzo speciale” risposi, e mostrai un bel sorriso nella speranza di rendere il clima meno pesante, ma il risultato fu l'esatto opposto, come sorrisi infatti, tutti e tre alzarono la testa dai loro appunti e mi scrutarono dritto in faccia, e una vampata di calore mi prese le guance per l'imbarazzo.
“LEI non è COSCIENTE della SUA SITUAZIONE a quanto pare!”
L'altra donna e l'uomo, all'udire le parole della collega, si guardarono nuovamente tra di loro, scossero la testa, e dissero nello stesso istante: “eh no, non è cosciente”, e via di nuovo a prendere appunti e a riempire quadratini con delle ics.
“Quando l'hanno fermata, dall'esame il risultato è stato di 1,8, molto superiore al limite imposto dalla legge. Cosa aveva bevuto?”
“Due o tre birrette...”
“Due o tre? Non è difficile tenerne il conto. E com'erano queste 'birrette' come le chiama lei? Piccole?”
“Erano bottiglie da 33 cl, ma l'esame è venuto così esagerato perché l'ultima l'avevo appena bevuta”
“Che le serva da lezione! Lo sa quanto deve aspettare prima di rimettersi alla guida dopo aver bevuto una birra del genere?”
“Non lo so”
“Un'ora! Non ha studiato i volantini che le sono stati consegnati?”
“Si, mi scusi, mi ero scordato...”
“Bene, allora con due birre, quanto?”
“Due ore...”
“Con tre?”
“Beh... con tre, almeno tre ore”
“SBAGLIATO! Con tre birre lei deve andare subito a letto!”
“E' quello che stavo facendo, ma poi mi hanno fermato!” E sorrisi, ma il gelo cadde nella stanza, e l'imbarazzo m'avvampò nuovamente il volto
Se esistevano al mondo persone non dotate di senso dell'umorismo, beh, io ne avevo trovate ben tre, e ce le avevo tutte davanti, e tutte incarognite da cosa poi, non lo so.
Scrissero ancora, poi mi consegnarono vari fogli, saranno stati una dozzina, e nell'insieme stavano a significare altri costosi prelievi del sangue, altre costose visite mediche, altre marche da bollo, altri sbattimenti.
Non mi era rimasta tanta scelta, dovevo smettere o comprarmi un cavallo. Scelsi di smettere dopo che, parlando con i miei genitori della cosa, giungemmo alla conclusione che un cavallo richiedeva troppo impegno.