Di
fronte alle perturbazioni dell’ambiente proprie all’esistenza, gli aspetti
processuali evolutivi peculiari alla mente umana, a partire dalla primaria e
fondamentale azione d’attaccamento-accudimento con le figure genitoriali presente
dall’infanzia, e dalle coloriture specifiche a ogni singolo individuo proprie
del pensiero astratto, emergenti con la maturazione del cervello
nell’adolescenza, consentono primariamente di riferire a sé l’esperienza
percepita, secondariamente forniscono lo stile affettivo e relazionale
pertinente a ogni organizzazione di significato personale, e infine, permettono
all'individuo di riconoscersi in maniera costante nel tempo e di dare un senso
a sé e al proprio rapporto con il mondo.
La
coerenza mentale risultante, che è un processo in costante divenire basato
sull’autoreferenzialità semantica, avente la flessibilità strutturale utile a
modificarsi solo quel tanto a integrare l’esperienza mantenendo intatta la
propria organizzazione di significato, consente alla complessità cognitiva
umana, di padroneggiare, in ambito di problem-solving, difficoltà adattive
sempre maggiori.
Le
interazioni tra genoma e apprendimento, che è l’istinto a imparare e ricordare
del cervello umano, forniscono la base all’assetto processuale evolutivo
dell’identità.
Il
senso di sé si costruisce inizialmente dalle sensazioni, percezioni, immagini
limitatamente consapevoli e appena elaborate che è il “cosa si prova”, in
seguito mediante le emozioni associate si ha il “come si prova”, infine,
attraverso operatività logico-razionale, avviene la “spiegazione
dell’esperienza” alla luce di quelle in precedenza vissute al fine di mantenere
la coerenza interna, quindi il senso di sé.
La
conoscenza umana è finalizzata non a riprodurre fedelmente la realtà, ma a
mantenere costante la coerenza, il fine è dare contorni stabili e definiti nel
tempo alla propria identità personale.
L’assimilazione
dell’esperienza è resa possibile solo attraverso processi autoreferenziali, che
utilizzano idonee spiegazioni fortemente soggettive al fine di mantenere
l’orientamento su di sé che è cosa basilare alla sopravvivenza, ed è qui che
nasce l’autoinganno quale caratteristica propria alla natura processuale della
mente!
Mazzani Maurizio