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sentieri. o percorsi.

Creato il 08 maggio 2012 da Martahasflowers
sentieri. o percorsi.
io non credo in dio.
proprio non ci riesco a pensare che lassù c'è qualcuno che ci guarda vivere e che a volte decide, interviene, salva, condanna, si preoccupa per noi o al contrario c'è ma se ne frega.
a volte vorrei averla la fede, quella che hanno provato a insegnarmi.
solo che, nonostante tutti i sacramenti ricevuti e gli anni di catechismo e senza nemmeno la spinta di un carattere particolarmente ribelle, è invece andata così: io non credo in dio, né tantomeno nella sacralità della chiesa.
credo però nelle persone.
credo che ci siano persone speciali o per lo meno capaci di usare la loro energia in un modo speciale, di  lasciare il segno in chi le incontra, di modificare una direzione, di fare del bene magari semplicemente essendoci.
e credo anche che ci sia una specie di energia attorno a noi, una specie di qualcosa che ci conduce verso un dove, che forse è il destino ma mica del tutto, perché tanto dipende da dove noi volgiamo lo sguardo, da come affrontiamo gli eventi.
per esempio io credo che io e luca dovevamo incontrarci, in qualche modo. e che questo doveva accadere proprio quando è accaduto, preparato da quello che era accaduto prima.
e credo che noi siamo stati bravi ad aprire le nostre vite a questo evento, a saltarci dentro e a far sì che da lì fiorisse tutto quello che poi è arrivato, figli compresi.
oggi, per fare un altro esempio, mentre pedalavo per andare altrove, ho incontrato una persona che non vedevo da un po', una donna che per me è stata fonte di rabbia e dolore in un passato lontanissimo, ma che poi è diventata oggetto di tenerezza e sgomento, perché era insieme madre-bambina e grumo di angoscia, bellissima ma così inquietante da essere inavvicinabile, cupa come una canzone dei joy division e fragile come frammento di vetro.
L'ho incontrata e ho deciso al volo di fermarmi lì con lei, senza seguire l'altrove.
L'ho incontrata, ci ho parlato a lungo dentro un incrocio della milano anni 40, e mi ha regalato un orizzonte di pensiero nuovo, di sole finalmente e di speranza, un orizzonte cui sto girando intorno da un po' e che provo ad approfondire, con la famosa pala.
e non so se l'ho incontrata per caso o perché doveva essere così, in quel momento, dopo essere stata seduta su un certo divano, dopo che avevo intravvisto alcune parole che sono poi esplose di stelle e significato ulteriore dentro i suoi occhi obliqui e neri.
però credo che era lì che ci portava la giornata e un po' anche la vita, che è somma di giornate una dopo l'altra, e che io ho fatto bene a chiamarla e a fermarmi.
lasciando perdere l'altrove che mi aspettava.

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