Magazine Motori

Sentito al bar, ecco cosa ne pensiamo di Stoner che torna.

Da Motociclistidatavola
Nuova inutile puntata di “sentito al bar”. Parliamo, ovviamente, di Stoner che torna in Ducati.Nei negozi specializzati non si trova più neppure un numero 27 da attaccare al carrettino del tosaerba, ziobrekko.Detto questo, al bar si parlava d'altro. In che percentuale questo ritorno ha una valenza di marketing e in che percentuale ha una valenza tecnica. Per sciogliere il dubbio basterebbe sapere quanto prende. Se fosse pagato come un pilota sarebbe un conto, se fosse pagato a gettone/evento o con dei bonus legati a questi sarebbe diverso (ovviamente il concetto è banalizzato, il succo è: lo pagano in relazione a cosa e quanto?).Sentito al bar, ecco cosa ne pensiamo di Stoner che torna.Prima di fare ragionamenti aggiuntivi ci è sembrato corretto ammorbarvi con un po' di storia.Lo sport è pieno di ritorni, molto spesso fallimentari.Non importa quanto tu sia stato il più forte, il rientro sarà quasi sempre problematico. Ho in mente Borg (ricordo ancora il mio imbarazzo durante il suo rientro a Montecarlo), ho in mente Thorpe (che prima di Phelps, altro che pensa al rientro, era una delle cose più impressionanti in una vasca), penso ad Armstrong (che è vero che è tornato facendo terzo o quarto ma si è definitivamente sputtanato). Lo stesso Shumi non è che abbia fatto un ritorno in grande spolvero ma introduce un altro elemento. Un conto è rientrare con un mezzo imbattibile, un contro è rientrare con un mezzo da fare.Ci metto anche altri esempi, anche positivi. Biaggi sicuramente ha fatto belle gare quest'anno, non l'avrei detto ma i suoi risultati mi fanno dubitare un po' del livello medio della competizione, con tutto il rispetto per tutti che son fenomeni. Certo, il sempre citato MJ è tornato dopo un paio d'anni ed ha ripreso a sculacciare gente anche meglio di prima. Ma c'è un dettaglio, durante la pausa MJ non è andato a pescare, ha continuato a fare l'atleta professionista, ha solo cambiato sport. Ci sono anche esempi nel mondo delle corse: Mike Hailwood dopo dieci anni è tornato ed ha vinto un TT, giusto per dire, d'altro canto Kenny Roberts dopo 4 anni è tornato per fare 17esimo.Tutti questi esempi mi portano a dire che la Ducati abbia fatto una scelta di marketing riportando a “casa” il campione australiano. Poi sappiamo tutti che a Borgo Panigale sono dei romanticoni e credono nelle favole (ricordate Troy Bayliss quest'anno? Australia e Tahilandia? E sopratuttto ricordate quanto prima dell'Australia fossimo tutti trepidanti?) e penso che prima o poi una moto sulla griglia con sopra il canguro la vedremo. Però penso che lo scopo sia soprattutto di immagine, per avere un testimonial amato (proprio quando in giro di testimonial amati così tanto se ne vedono pochini in giro). Poi che Stoner sia capace di guidare una moto, possa fare sessioni interessanti e dare indicazioni preziose non lo metto mica in dubbio. Però credo (ma più che altro lo spero) che in quel di BP si siano detti “oh, c'abbiam due soldi in tasca, mettiamo sotto contratto Stoner che al WDW facciamo il pienone”. Nota, la partecipazione di Stoner al WDW 2016 è stata annunciata un millisecondo dopo al suo ritorno in Ducati.Però in pista, a lottare con gli altri, a tirare staccate, a domare mezzi impazziti ce lo vedo poco. E' vero che ha corso la 8 ore di Suzuka e quindi è in forma ma il difficile, per uno come lui, non è difficile correre a Misano facendo 1'34'' e neppure 1'33''500, il difficile è sempre l'ultimo mezzo secondo. E quell'ultimo mezzo secondo lo togli con anni e anni di preparazione, mettendolo a fuoco e lavorandoci. Lo elimini quando tocchi il limite del tuo talento e poi cominci a limare dettagli su dettagli. Raggiunta la perfezione poi è possibile mantenerla. Quando si smette, trovare di nuovo la strada, il percorso che ha portato a limare quell'ultimo mezzo secondo non è affatto facile. Soprattutto quando sei costretto a farlo correndo con altri che hanno il tuo stesso scopo. Il margine non è più così ampio, la perfezione, per quell'ultimo mezzo secondo, è necessaria.Ecco il pensiero da bar, lo sport, se portato all'eccellenza, non offre seconde occasioni. C'è una sola strada che porta all'eccellenza. Se la percorri con continuità puoi riprodurla. Ma se smetti, se lasci quella strada, non ci saranno più le condizioni perfette che ti hanno portato fino a lì. Parlo di motivazioni, di allenamento fisico, di allenamento dei sensi, di sviluppo cognitivo, di sistema nervoso, di schemi mentali, del corpo che impara schemi e li riproduce. Insomma, io faccio fatica a pensare che oggi Stoner possa essere competitivo o che possa sviluppare completamente una moto. Penso che, potendo scegliere come testimonial fra lui e Brad Pitt, scegliendo Stoner Ducati abbia fatto una furbata. Perchè non è solo il dio sceso in terra di quasi tutti i ducatisti, è anche uno che il gas non ha sicuramente dimenticato come darlo.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog