Perdita, come naufragio,
nel flusso di vita lasciato
in sospeso, barcamenante
esserci in gravità di forza
contraria, al cieco arbitrio
l’invalutabile presenza abbandonata.
Afferma la forma,
non svela l’indicibile,
ma afferma il tratteggio
inconsistente all’occhio
panoramico del naufrago.
Mai tacita, la misericordia
ha tempi e modi inconciliabili
all’urgenza e si dissolve
anch’essa nell’asfissia
del fare, nella patina
opaca della rappresentazione.
Lo stolido stilita all’inopia
dei sentimenti consacrato,
l’eterno stillicidio nel vaso
traboccato, lo sdegno
nell’abisso della maschera.