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di Maria Pia Caporuscio. La ferocia dei capitalisti, dopo la seconda guerra mondiale, veniva tenuta sotto controllo da un fortissimo partito Comunista e da un sindacato (CGL) altrettanto forte. Per anni (obtorto collo) gli sfruttatori erano stati costretti a cedere alcuni diritti alla classe lavoratrice, anche se mai rassegnati di dover spartire le briciole che cadevano dalle loro ricchissime tavole. Senza dubbio quel periodo è stato un vero e proprio Risorgimento per i lavoratori: finalmente era nato un partito che li riconosceva come persone e non come gli ingranaggi della catena di montaggio, come li vedevano i padroni! Per consolidare gli elementari e sacrosanti diritti della classe lavoratrice nasce lo Statuto dei lavoratori, che fissava le norme fondamentali per la tutela della libertà e dignità dei lavoratori, delle loro condizioni umane, economiche e sociali, dei rapporti con i datori di lavoro, nonché delle rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro. I lavoratori ottengono un orario di lavoro più accettabile, un periodo di ferie retribuito, il diritto a non essere licenziati per giusta causa o per malattia, maternità e quant’altro. Certo un sistema ancora lontano dalla piena giustizia sociale, ma tendente al miglioramento (se gliene avessero lasciato il tempo). L’accanimento dell’attuale classe politica contro lo Statuto dei lavoratori, con cui si vuole cancellare anche l’ultimo ostacolo alla furia omicida del degenerato potere finanziario, la dice lunga sulle loro intenzioni. Non è bastato aver cancellato il partito Comunista e buttato alle ortiche il sindacato (che avrebbero impedito il cannibalismo contro i lavoratori) necessita spezzargli i ginocchi e costringerli ad elemosinare per pochi centesimi, un giorno di lavoro!Senza il tradimento della demente e immorale classe politica, (pagata per curare gli interessi dei connazionali) che ha sempre scelto di sacrificare per interessi di partito o personali, questi dannati non sarebbero riusciti a piegare e sottomettere milioni di intelligenze, di cui il nostro paese dispone. E’ risaputo che i capitalisti non possono accettare regole civili in quanto si scontrano con gli abusi, la sopraffazione e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, come intendono continuare a fare e si sono organizzati per cancellare il partito Comunista e i sindacati che ne impedivano la realizzazione! Necessitava dunque infangare fino a farlo scomparire quel partito che toglieva loro parte del plus valore per spartirlo con quei pezzenti! Si rendeva necessario rimettere le cose a posto e riportare lo stato sociale ai livelli ante guerra, necessitava sostituire la classe politica con gente mediocre facile da manipolare, comprare giornalisti capaci, intelligenti e privi di scrupoli per manipolare le notizie, e stroncare comunisti e sindacati. Solo in questo modo si poteva arrivare ad instaurare un regime oligarchico di tipo feudale e tornare al periodo precedente la rivoluzione francese. Ci sono riusciti! E’ stato cancellato in questo modo il sogno di milioni di persone, di poter aspirare ad una crescita culturale generalizzata e ad una sempre più civile qualità di vita, basata sul rispetto, la moralità e la giustizia sociale. Con la morte del partito Comunista si è spezzato per sempre questo sogno, oltre ad aver riportato alla schiavitù la classe più debole costretta a vendere la sola ricchezza che possiede: la forza lavoro, per arricchire sfruttatori, parassiti e criminali! Il sindacato senza l’appoggio dei Comunisti diventava sempre più debole ed evanescente, fino ad essere spappolato da manager immorali pagati per far fallire i colossi statali e delocalizzare le imprese. Ora che il Comunismo non esiste più, che i sindacati sono stati messi alla porta, che gli operai hanno perduto lavoro, sicurezza e dignità e sono diventati schiavi. Ora che questi capitalisti sono riusciti a realizzare il ”capitalismo neoliberista”, senza freni, senza regole e senza legge, siamo per davvero certi che lo abbiano fatto per il nostro bene?