Questo incontro è stato intenso ed illuminante, non tanto e non solo per le poesie che sono state abilmente declamate dalle voci recitanti, ma soprattutto per i temi proposti. Essi riguardavano l'universo femminile a tutto tondo e ci hanno interpellato personalmente tutti, donne e uomini. Una poesia composta da un autore maschio ha concluso i cicli di lettura dei componimenti.
I temi affrontati, quali ad esempio infibulazione, violenza sessuale, matrimoni combinati nell'infanzia, flussi migratori, hanno avuto anche un'altra chiave di lettura, presentata con slide su Le tre Grazie e una breve danza rinascimentale. Partendo dal presupposto che Splendore, Letizia e Pienezza hanno da sempre rappresentato i riferimenti positivi e femminei della nostra società fin dall'antichità, si può affrontare la realtà con un approccio differente e una consapevolezza nuova. Infine, intenso e struggente è stato il breve monologo su un caso di violenza in età adolescenziale. Adolescenza e infanzia sono i momenti cruciali dell'età evolutiva nei quali, in primis noi donne e mamme, siamo chiamate ad intervenire sull'educazione dei figli, particolarmente maschi, al rispetto e all'amore autentico che, come tale, non può presupporre violenza.
Che c'entra tutto questo con la poesia? C'entra eccome! Se è vero, come io credo che sia, che la Poesia ci salva la vita (Donatella Bisutti docet), ecco uno strumento prezioso ed efficace che funge da atto terapeutico e di denuncia al contempo.
Mi auguro che iniziative simili verranno ripetute perché splendide e necessarie.