Magazine Bambini
Ultimamente mi stanno capitando sott’occhio libri, eventi e articoli relativi a “Senza radici non si vola”. Sicuramente la ragione è da rintracciare in una mia particolare sensibilità su certi argomenti in questo periodo. Succede spesso che più siamo ricettivi su certe tematiche e più scopriamo evidenze e collegamenti, gli orientali dicono “Quando l’allievo è pronto, compare il maestro”.
Radici e volo mi sono sempre sembrate due cose in antitesi. Le radici sono il simbolo di qualcosa che ti lega forte al terreno mentre il volo consente, al contrario, di staccarsi dal suolo. Costrizione contro libertà.Devo essere sincero. Il discorso sulle radici l’ho sempre vissuto più come una limitazione. Ho sempre preferito il volo, inteso come scoperta. Quindi questo accostamento, indicare le radici come condizione necessaria per poter volare, ha subito smosso qualcosa dentro di me.In questo caso, il tema delle radici fa riferimento alla famiglia di origine e vuole evidenziare quanto sia importante questo nucleo in quanto luogo dove costruire le proprie radici. Mi sto rendendo conto, adesso che ho una figlia, che la nostra famiglia di origine costituisce comunque un punto di riferimento. Ha contribuito in maniera determinante alla nostra crescita e formazione come individui. Per quanto ci se ne voglia allontanare, per dare una personale impronta educativa, è sempre un allontanarsi da qualcosa. Poi altri contesti, altre esperienze sono serviti, con un’influenza più o meno importante, a farci diventare quello che siamo adesso. Sono convinto che diverse cose servano per la costruzione delle nostre radici.
Voglio pensare ad un’immagine che possa conciliare radici e volo. Mi viene in mente una foresta incantata, quella delle fiabe, nella quale gli alberi, quando vogliono, possano muoversi e persino volare. Tirando fuori le radici dalla terra. Ma per muoversi quando si vuole, senza essere portati via da un vento forte improvviso o da una tempesta, è necessario avere radici forti e ben piantate.