Profondità semplice, serietà divertente. Dormire, ridere dentro, fare l'amore fluidamente.
Simone Haack
in questo periodo non scrivo. Al perchè che mi ponevo è salita una risposta: perchè vivo di più,
perchè non ho tempo. Rifletto sull'assurdità delle mie risposte superficiali. possibile forse vivere di più o di meno? la mia vita di ora è un susseguirsi di nuovi scorci, come angoli di casa illuminati dal sole della mattina, ma mai visti prima. Ora finalmente li vedo, me li godo. Sono strisce luminose che attraversano il corridoio, quadrilateri irregolari di luce che si arrampicano sugli armadi, triangoli isosceli bianchissimi sdraiati quasi sciolti sulle superfici curve. Sono piccoli spazi di chiarore e pulviscoli volanti.
Il tempo regalato che ci metto a guardarli è già sinonimo della mia vittoria. Sul tempo, sui miei occhi che guardano nuovamente curiosi e attenti ciò che hanno intorno.
E' una celebrazione di vita che mi impegna del tempo. E' come mettere su qualche chilo per l'inverno, o come lavarsi con consapevolezza, come lasciarsi scivolare nel profondo uno scritto che ci nutre, o concentrarsi su una sensazione per assimilarne ogni vibrazione. Una cura del sè, permessa nuovamente dalla mia felice natura e dalla definitiva fine di sofferenze zavorre.
concentrata senza esserlo in modo così intenso e leggero, vivo una primavera del mio essere, solo casualmente coincidente con quella della Natura. Solo aperta, non ipoteco alcun futuro. Sono qui, sono ora, un sorso di acqua fresca dopo inverni di fanghiglia. Io sono quel sorso, quel sorso mi disseta, io sono ogni goccia di quella quantità di acqua e ogni sostanza disciolta in essa, sono la lingua che la percepisce fresca, la gola che la fa scivolare, sono tutte le acque del mondo e un'unica cosa con esse.
Non scrivo con le parole, ma sto scrivendo la gioia, che è scoperta e possibilità, riconoscenza e forza.
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