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Senza tette non c’è Paradiso

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Una mia lettrice va in libreria a comprarsi un libro e se ne trova con sorpresa uno che ha attirato la sua attenzione con un titolo ambiguo: ”Senza tette non c’è Paradiso“.

Legge la trama e narra la vicenda di una ragazza colombiana che si innamora del suo spacciatore che però ama le ragazze maggiorate. La ragazza  si prostituirà per procurarsi i soldi che le permetteranno di sottoporsi ad un intervento di mastoplastica additiva, intervento che “le migliorerà il décolleté e la vita” (parole testuali presenti nella sinossi).

 A giudicare dal titolo sembra che non si tratti di un libro-denuncia, sembra lanci un messaggio negativo. O almeno il messaggio cambia da Paese e Paese.

Ma guardate la differenza tra le due copertine delle edizioni:

Questa è quella colombiana che da più l’impressione che l’intento sia quello di denuncia. Si legge chiaro: ”Catalina non aveva mai immaginato che la ricchezza e la felicità delle ragazzine della sua generazione è condizionata dalla taglia del reggiseno“. Ciò significa che l’intento sembrerebbe quello di denunciare questo fenomeno, che costringe le ragazze a ridursi a meri oggetti sessuali per uscire dalla povertà, intento che in italia non è stato preso sul serio. Guardate la copertina:

Senza tette non c’è Paradiso

L’intento è voyeuristico. Il titolo senza alcuna presentazione sotto l’immagine lancia messaggi inquietanti.

Se penso che il problema non è solo nei Paesi poveri, ma anche in occidente dove molte ragazzine vorrebbero un seno nuovo e più grande per attrarre i loro coetanei maschi assuefatti dai modelli femminili che la società promuove.

Per le ragazze italiane non c’è il problema di sfuggire dalla povertà, ma quello di essere sempre belle e apetibili per ottenere posti in Parlamento, in televisione o un lavoro ben retribuito, dove l’avvenenza e la disponibilità sessuale è il primo requisito a noi donne richiesto.

Non è un caso se molte ragazzine italiane chiedono ai loro genitori un seno nuovo per regalo di Natale o per il compleanno. Perchè gli unici modelli femminili che la nostra società promuove come vincenti sono quelli della Velina o della escort che seduce l’uomo di potere o della donna-oggetto utilizzata per animare le loro feste.

E’ triste che in italia le donne siano così confinate nei letti dei potenti anzichè nelle poltrone del Parlamento. In un contesto come il nostro, un libro presentato in questo modo può solo far male.

 Su questo libro è stata fatta una serie televisiva. Ma indovinate chi comprerà i diritti?

Mediaset.

Mi chiedo se l’intento della Mediaset sia lo stesso di sempre, cioè quello di esibire tette e culi dappertutto o cosa?

Intanto la Spagna ha criticato la serie televisiva e la Giunta delle Canarie ne ha anche chiesto il ritiro denunciandone il linguaggio e i contenuti poco corretti della serie che proporrebbero un modello di donna oggetto.

Conoscete qualcosa in più su questo libro?


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