Questo lunedì iniziamo con poesia dedicata hai vinti. In tutti i sensi. Buona lettura!
That's alla FOLKS!!!
Senzatetto
Barbone telematico.
Privo di connessione potente
e a larga banda.
Raggio proteso verso l'infinito
scrutatore randagio
del divenire del tempo.
Spazio dilatato, distesa
su una coltre di fievole speranza:
sgualcita, mondata dal peccato,
svenduta giù al mercato.
Trenta denari comprano anime
da più di due millenni
ed ancora ci si meraviglia.
Sostanziale differenza tra la sostanziosa
superbia dell'essere
contrapposta alla controparte povera
dell'indigente modestia.
Solito a pensare al contrario
le mie parole contrariate
che contrariamente
finiscono per dire ed attribuire
significati che non mi sognavo neanche di
affibbiare alla benché minima
sottospecie vivente.
Mi disturba l'essere disturbato:
a livello celebrale
cerco di essere meno monumentale
anche perché non sono statuario
sia nel fisico sia nello spirito.
Odo dolci note docili
intonate da bocche senza volto.
Da piccoli individui di cartone
dai capelli ossigenati.
Sento la meschinità genitale.
M'accorgo della pessima
influenza che svolge l'intimità
che ho con la mia persona.
Onore a chi?
Ai vinti?
Ai morti?
Ai soliti perdenti?
Onore ai martiri delle guerre
e gloria eterna a chi non le ha combattute.
A chi è rimasto inerme.
A chi non ha avuto la forza di sopravvivere.
Disprezzo per le masse vuote
prive di peso specifico
che le faccia volare
leggiadre nel fango della vita sudicia
e laida.
Mortalità tendente ad infinito.
Nascite prossime allo zero!
Magazine Talenti
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